Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha affermato di non voler diventare un “junior partner” del Partito Democratico o di sinistra se questo implica battersi unicamente in nome dell’antifascismo. Durante un’intervista al festival Atreju il 14 dicembre, ha escluso anche una collaborazione con il centrodestra. Rivolgendosi alla platea di Fratelli d’Italia, ha sottolineato l’importanza del confronto e ha ricordato i passati inviti ricevuti da Giorgia Meloni, esprimendo la necessità di dialogo anche con chi ha opinioni diverse.
Conte ha criticato l’alleanza con il centrodestra, descrivendo Fratelli d’Italia come un partito neoconservatore e ha espresso delusione riguardo alle promesse elettorali non mantenute da Fdi. Al riguardo, ha osservato che le difficoltà economiche e sociali per famiglie e aziende sono sotto gli occhi di tutti, sostenendo che non è possibile ignorare i gravi problemi che affliggono il paese.
Quando si è parlato di sinistra, Conte ha chiarito che non si identifica con un approccio che combatta solo in nome dell’antifascismo o che abbracci un’accoglienza indiscriminata. Ha escluso l’idea di unirsi a Fratelli d’Italia, ribadendo che il Movimento 5 Stelle è un partito progressista indipendente e intende costruire un’alternativa.
Il leader pentastellato ha annunciato che il Movimento non sarà mai un alleato strutturale del Pd o di altri partiti, per non alterare le sue battaglie. Ha affermato di voler seguire un percorso autonomo, sperando un giorno di poter costruire un’alternativa di governo seria e credibile.
Conte si è presentato come un “avvocato del popolo”, impegnato a difendere i cittadini dall’arroganza del potere. Ha menzionato che, durante il suo mandato di governo, ha subito attacchi da diversi fronti, e ha fatto riferimento all’importanza di una squadra solida per il Movimento, accogliendo il ritorno di alcuni membri come Roberto Fico e paola Taverna.
Infine, ha parlato della situazione internazionale, sottolineando la necessità per l’Italia di giocare un ruolo attivo nella risoluzione della crisi in Ucraina. Ha criticato le scelte politiche che hanno allontanato la possibilità di un accordo di pace e ha affermato che la vittoria militare sulla Russia non è nel nostro interesse nazionale.