Giorgia Meloni, nel suo intervento sul libro di Bruno Vespa, esprime preoccupazione riguardo ai dossieraggi a suo carico, affermando che queste pratiche sono iniziate alla fine del governo Draghi. Meloni si aspetta un’indagine approfondita da parte della magistratura, sottolineando che alla base di tali azioni potrebbero esserci meccanismi di ricatto o estorsione, sollevando anche la questione di un potenziale reato di eversione. Sostiene che un vero Stato di diritto non può tollerare tali comportamenti.
Rispondendo a una domanda di Vespa sul perché ci sia un accanimento nei confronti di sua sorella Arianna, Meloni racconta un episodio in cui la sorella le ha inviato un estratto conto con un saldo modesto, dimostrando la propria trasparenza. Sostiene che il bersagliamento sulla sorella derivi dalla sua vulnerabilità rispetto alle protezioni che lei stessa potrebbe avere, affermando che colpire Arianna significa colpire lei, ma evidenziando che la sorella non ha nulla da nascondere.
Passando a temi più politici, Meloni afferma che chi viene eletto dal popolo deve avere la possibilità di governare senza destabilizzazioni. Critica chiunque sostenga che debba passare sui corpi di altri per rafforzare la democrazia, sottolineando la sua convinzione che gli italiani debbano avere il diritto di eleggere direttamente il presidente del Consiglio, distaccando questo potere dalle dinamiche interne ai palazzi.
In risposta a voci su possibili elezioni anticipate per sfruttare il consenso, Meloni definisce tali affermazioni come false e spiega di aver smesso di seguire la rassegna stampa poiché spesso viene utilizzata per influenzare la realtà anziché rappresentarla.
Infine, Meloni discute la legge elettorale, affermando che la sua riforma del premierato potrebbe essere limitata dalla mancanza di una proposta di legge elettorale credibile. Sottolinea che il tema della legge elettorale deve essere gestito in Parlamento e critica i governi passati che tentavano di modificare le norme a proprio vantaggio. Meloni si dice disponibile al confronto affinché le regole siano giuste per tutti i cittadini, piuttosto che utili solo per alcuni.