Vincenzo Coviello ha respinto con fermezza le accuse di dossieraggio rivoltegli da Giorgia Meloni. Ex impiegato di Intesa Sanpaolo, Coviello è attualmente sotto inchiesta per aver monitorato abusivamente oltre 3.500 conti correnti di VIP e politici, incluso quello della presidente del Consiglio. I suoi legali hanno cercato di ridimensionare la situazione, negando qualsiasi attività di dossieraggio e affermando che il cliente non ha ceduto dati a terzi. Hanno anche sottolineato che Coviello ha agito da solo in merito agli oltre 6.000 accessi illegali. Durante le perquisizioni, non è stata trovata documentazione pertinente ai reati contestati.
Gli avvocati hanno comunicato di aver presentato ricorso contro il licenziamento immediato arrivato da Intesa Sanpaolo dopo l’apertura dell’inchiesta, sostenendo che il provvedimento sia nullo e ingiustificato. Hanno in programma di depositare il ricorso presso il giudice del lavoro entro 180 giorni. In attesa di ulteriori sviluppi, i legali di Coviello si sono impegnati a rispettare l’indagine in corso, invitando la Procura a chiarire i fatti.
Meloni, nel commentare l’accaduto, ha affermato che dietro questa attività ci sarebbero funzionari pubblici e privati che rubano informazioni per venderle, suggerendo un caso di vero e proprio dossieraggio contro la classe dirigente. Tra le oltre 3.500 persone spiate, ci sono anche diversi membri del governo e personalità del mondo dello sport e dello spettacolo.
La banca Intesa Sanpaolo, coinvolta nel caso, è oggetto di indagine e i correntisti colpiti potrebbero essere in grado di chiedere risarcimenti per la violazione della loro privacy.
In conclusione, Coviello continua a difendersi con determinazione, negando le accuse e preparando la sua strategia legale, mentre l’inchiesta rimane in corso e suscita grande interesse pubblico.