Dopo i disordini a Roma durante il presidio per Ramy Elgaml, con otto agenti feriti, la premier Giorgia Meloni ha condannato l’accaduto attraverso i social. Gli scontri sono avvenuti nel quartiere di San Lorenzo, dove i manifestanti hanno lanciato fumogeni, bombe carta e oggetti contro la polizia. Le autorità, in particolare la Digos di Roma, stanno attualmente indagando per ricostruire la dinamica degli eventi e identificare i responsabili. Meloni ha descritto l’episodio come “ignobile”, sottolineando che la violenza non può essere giustificata nemmeno in caso di tragedie.
La premier ha espresso solidarietà alle Forze dell’Ordine e augurato pronta guarigione agli agenti feriti. Anche Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha denunciato le manifestazioni violente e ha chiesto a tutti i leader politici di prendere una posizione chiara contro tali comportamenti, che spesso trovano sostegno in alcune frange della sinistra.
Oltre agli eventi di Roma, a Bologna si sono verificati disordini simili durante un corteo pro Ramy, con dieci agenti feriti e due manifestanti denunciati. I reati di cui sono accusati i denunciati includono resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere. Gli scontri a Bologna hanno incluso il lancio di bottiglie e l’accensione di petardi, con danni ingenti a strutture e beni pubblici. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha descritto la situazione come una devastazione del centro storico, evidenziando atti vandalici, rottura di vetrine e incendi di cassonetti.
A Roma, durante il presidio, alcuni manifestanti hanno rovesciato cassonetti e lanciato materiali contundenti ai poliziotti. Il questore di Roma, Roberto Massucci, ha ordinato l’intervento per contenere i disordini al fine di proteggere l’incolumità degli agenti. L’uso di bombe carta ha causato notevoli danni, inclusa la rottura di vetri blindati di mezzi di polizia. Le indagini sono in corso in entrambe le città per comprendere appieno gli eventi e garantire che i responsabili siano portati alla giustizia.