L’esperto: “Anche le società scientifiche possono fare di più”
“La ricerca fa emergere una certa confusione e una non perfetta conoscenza della problematica. Il fumo rappresenta uno dei rischi maggiori per la salute ed è causa di malattie. L’informazione deve essere precisa anche nel medico di medicina generale, perché ha un approccio più diretto con il paziente e può spiegare in maniera più evidente il danno da fumo”. Lo ha dichiarato Vincenzo Montemurro, membro del consiglio direttivo della Società italiana di cardiologia (Sic), oggi a Roma, alla presentazione dell’indagine su consumatori, medici italiani e prodotti innovativi senza combustione, realizzata dall’Istituto Piepoli in collaborazione con l’Associazione dei consumatori Adiconsum e commissionata da Philip Morris Italia.
“Dalla ricerca è emerso come spesso non si vada oltre la domanda ‘quante sigarette fuma’ – ha proseguito Montemurro – Tra i Paesi europei, l’Italia ha percentuali molto elevate di fumatori e il sistema sanitario non può sottovalutare la questione del fumo, insieme a ictus e ipertensione. Anche le società scientifiche possono fare di più. E’ necessario aprire uno spazio per la riduzione del danno, e lo stanno facendo con iniziative congressuali”, ha concluso.