Oggi, l’articolo di Francesco Merlo su “La Repubblica” ha suscitato un acceso dibattito riguardo alla rievocazione storica dei combattimenti di gladiatori al Colosseo. Merlo critica aspramente questa iniziativa, giudicandola una forma di “patacca” da parte dello Stato, con riferimenti alla commercializzazione e al degrado culturale del sito. L’autore si scusa anche ironicamente con i “centurioni” che operano al Colosseo, evidenziando la trasformazione del monumento da simbolo di storia a un’attrazione turistica sfarzosa.
Il testo sottolinea che il Colosseo, con oltre 12 milioni di visitatori nel 2023, è il monumento più visitato e lucrativo d’Italia, ma allo stesso tempo vulnerabile alle pressioni commerciali e politiche. Merlo menziona che l’idea di rievocazione storica è stata promossa anche dall’ex ministro Franceschini, e cita eventi passati che hanno cercato di attrarre visitatori attraverso spettacoli e ristrutturazioni creative.
Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, ha risposto all’articolo di Merlo con un lungo scritto, in cui lo definisce “deficiente” per la sua assenza di comprensione rispetto al valore della rievocazione storica come forma di archeologia sperimentale. Mollicone sostiene che tali iniziative sono approvate e finanziate dallo Stato, e contribuiscono a valorizzare il patrimonio culturale italiano. Accusa Merlo di elitismo e lo invita a informarsi sulla storia del Colosseo, affermando che la rievocazione è essenziale per attrarre turismo.
La polemica si infiamma ulteriormente, con Merlo che critica l’insulto diretto e l’approccio offensivo di Mollicone, lamentandosi di una mancanza di collegialità e rispetto nel dibattito pubblico. La lettera di Mollicone è vista come un attacco personale e inappropriato da un’autorità istituzionale a un giornalista.
In sintesi, la controversia si concentra sulla tensione tra commercio e cultura al Colosseo, con posizioni divergenti sulla rievocazione storica come mezzo per preservare la memoria romana o come forma di degrado e mercificazione della storia.