Mi dispiace per quella bambina di nome Ilaria, mi dispiace per il suo dolore e per la sua infelicità ma mi dispiace anche per quel bambino di nome Achille detto Chillino. È lui che voglio consolare, a cui voglio fare abbracciare me bambina e a entrambi, magrissimi e malinconici, con le vestaglie di lana per proteggere dal freddo, far superare la paura di certe notti in collegio, dei preti o dei nostri padri, che
se la sono presa con noi, che ci hanno tradito negli ospedali e nelle nostre case. Abbiamo la stessa età, non abbiamo nessuna età. Siamo bambino e bambina, fratello e sorella, molto più che padre e figlia. E in questo sguardo orizzontale,
in questo dolore che ha una radice molto più antica di me e di noi, sta tutta la nostra unione e tutto il nostro amore.
Il dolore non esiste, in tutte le librerie e store on-line.