– A marzo 2024 sono state immatricolate 162.083 autovetture a fronte delle 168.324 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad una diminuzione del 3,71%. I trasferimenti di proprietà sono stati 481.531 a fronte di 490.134 passaggi registrati a marzo 2023, con una diminuzione del 1,76%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 643.614, ha interessato per il 25,18% vetture nuove e per il 74,82% vetture usate. Questi i dati relativi al mercato dell’auto a marzo 2024 comunicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“A marzo 2024, con due giorni lavorativi in meno rispetto a marzo 2023 21 giorni contro 23, il mercato auto italiano registra il primo segno negativo -3,7% da luglio 2022 – commenta Roberto Vavassori, presidente di ANFIA –. Il cumulato del primo trimestre mantiene comunque una variazione tendenziale positiva +5,7%. Nel complesso delle misure che si stanno mettendo in campo per un rinnovo del parco circolante in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione della mobilità gli incentivi all’acquisto di vetture a bassissime o zero emissioni costituiscono un tassello fondamentale. Il rallentamento delle immatricolazioni di auto ricaricabili BEV e PHEV e, in particolare, delle elettriche BEV – le cui vendite calano del 34,4% a marzo e del 18,5% nel trimestre – rende ancora più evidente quanto sia necessaria una rapida applicazione del nuovo schema di incentivazione, onde evitare che l’effetto attesa continui a pesare sulla domanda. Parallelamente, anche sul fronte delle infrastrutture di ricarica, la cui diffusione e capillarità costituiscono un’altra condizione abilitante per la mobilità elettrica, emerge qualche segnale di avanzamento, pur essendoci ancora molto da fare soprattutto per raggiungere un numero adeguato di punti di ricarica di tipo veloce e ultraveloce in corrente continua. Da qualche giorno è infatti disponibile online la Piattaforma Unica Nazionale PUN promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzata in collaborazione con il Gestore dei Servizi Energetici GSE e la Ricerca sul Sistema Energetico RSE, un portale istituzionale dedicato a mappare tutte le infrastrutture di ricarica sul territorio nazionale accessibili al pubblico, fornendo le informazioni sulla localizzazione, la tipologia di alimentazione, la potenza massima erogabile, il gestore dell’infrastruttura e lo stato del punto di ricarica. Lo strumento, oltre ad offrire un servizio ai cittadini, è utile per le amministrazioni locali nella pianificazione territoriale e speriamo consenta di snellire il processo autorizzativo delle nuove installazioni”.
“Nel mese di marzo – rileva l‘UNRAE – battuta d’arresto per il mercato dell’auto in Italia che, complici due giorni lavorativi in meno, registra -3,7% con 162.083 nuove auto immatricolate rispetto alle 168.324 di marzo 2023. Il primo trimestre dell’anno archivia una crescita del 5,7% sullo stesso periodo 2023 con 451.261 unità immatricolate -16,1% su gennaio-marzo 2019. Sul fronte della transizione energetica, i dati di marzo indicano le BEV ferme a quota 3,3% e le PHEV al 3,5%, sul totale mercato”.
“Anche i risultati di marzo delle immatricolazioni di auto BEV e PHEV, in lieve calo rispetto a febbraio le prime e in leggero rialzo le seconde, confermano come la prolungata attesa degli incentivi stia determinando una paralisi del mercato di tali motorizzazioni – commenta il presidente dell’UNRAE Michele Crisci –. È d’obbligo per noi – prosegue – continuare a sottolineare l’importanza e l’urgenza di rendere presto operativo il nuovo schema incentivi: considerando i tempi tecnici di tutti i prossimi passaggi della normativa ancora necessari, rischiamo di arrivare a perdere metà dell’anno e avere un impatto degli incentivi estremamente limitato sul 2024″.
Il forte ritardo nell’avvio di una politica di incentivi mantiene il nostro Paese fanalino di coda rispetto agli altri Major Markets europei. Gli incentivi – ricorda l’UNRAE – sono stati introdotti in Francia da 15 anni, in Spagna da 14 anni, nel Regno Unito da 13 anni, in Germania
da 8 anni e in Italia solo da 5 anni. “Da noi – nota Crisci – dopo due anni di incentivi, peraltro abbastanza timidi in termini di importi unitari, nel 2022 gli stessi sono stati in sostanza vanificati perché sono state escluse le aziende, vero motore della transizione energetica. Per questo in due anni sono stati accumulati circa 600 milioni di fondi stanziati ma non spesi”.
Per invertire questo trend, l’UNRAE ritiene necessario che venga eliminato il tetto di prezzo alle auto 0-20 g/Km, o quantomeno equiparato a quello della fascia 21-60 g/Km, e che il Governo accompagni questa transizione in modo strutturale, dando una visione chiara agli imprenditori e ai consumatori del piano incentivi per i prossimi 2/3 anni. E si augura che tali richieste possano essere presto introdotte, consentendo così un più rapido cambio di rotta per il nostro Paese.” Un ulteriore fattore abilitante per favorire il percorso verso la transizione energetica – sottolinea infine Crisci – è la revisione del trattamento fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, agendo su detraibilità IVA e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento a 3 anni, attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, al fine di rilanciare la competitività delle nostre imprese e valorizzare il contributo che le stesse, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, possono fornire per accelerare il rinnovo del parco circolante”.
Immatricolazioni per alimentazione – Le autovetture a benzina – rileva l’ANFIA – vedono il mercato di marzo in aumento del 5,7%, con quota di mercato al 31,3%, mentre le diesel calano del 27,6%, con quota al 15,1%. Nel cumulato dei tre mesi del 2024 le immatricolazioni di auto a benzina aumentano del 20% e quelle delle auto diesel calano del 17,4%, rispettivamente con quote di mercato del 31% e del 15%. Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano, nel solo mese di marzo, il 53,6% del mercato, con volumi in crescita dello 0,4% rispetto a quelli di marzo 2023; nel cumulato, crescono del 6,6%, con una quota del 53,9%. Tra queste, le autovetture elettrificate rappresentano il 45,6 % del mercato di marzo e il 44,3% del cumulato, in aumento dello 0,6% nel mese e del 6,2% nei tre mesi. Nel dettaglio, le ibride non ricaricabili incrementano dell’8,3% nel mese, con una quota del 38,8%; nel cumulato crescono invece del 12,6%, con una quota del 38,2%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili BEV e PHEV calano del 28,6% a marzo e rappresentano il 6,8% del mercato del mese a marzo 2023 era il 9,2%; nel cumulato calano del 21,5% e hanno una quota del 6,2% in calo di 2,1 punti percentuali rispetto al cumulato del 2023. Le auto elettriche BEV hanno una quota del 3,3% nel mese e del 3% nel cumulato; le vendite calano del 34,4% a marzo e del 18,5% nel trimestre. Le ibride plug-in PHEV registrano una flessione del 22,1% a marzo e del 24% nel cumulato, rappresentando il 3,5% delle immatricolazioni del singolo mese e il 3,2% del totale da inizio anno. Infine, le autovetture a gas rappresentano l’8% dell’immatricolato di marzo, quasi interamente composto da autovetture Gpl in lieve calo: -0,8% nel mese. Marginale la quota delle autovetture a metano, che, nel mese, aumentano del 38,6%. Nel cumulato, le alimentate a metano crescono del 14,5% e le GPL crescono dell’8,4%; insieme, nel trimestre, le due alimentazioni costituiscono il 9,6% circa del mercato di cui solo lo 0,2% è metano. Nel cumulato dei tre mesi, Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano, rispettivamente, la prima, seconda e settima posizione tra le autovetture mild/full hybrid. Tra le PHEV, Jeep Renegade risulta al nono posto nei tre mesi, seguita da Jeep Compass. Tra le elettriche, Jeep Avenger è il terzo modello più venduto dopo Tesla Model Y e Model 3, seguito da Fiat 500 al quinto posto, mentre Peugeot 208 occupa la decima posizione.
Mercato per segmenti – Nel mese di marzo le autovetture utilitarie e superutilitarie – sottolinea l’ANFIA – rappresentano il 33% del mercato, con volumi in aumento del 3,3% rispetto a quelli di marzo 2023. Le auto dei segmenti medi hanno una quota dell’11,7% a marzo 2024, con un mercato in calo dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2023. I SUV hanno una quota di mercato pari al 52,3% nel mese, in calo del 9,5%. Nel dettaglio, i SUV piccoli rappresentano il 9,5% del mercato del mese +10,4% rispetto a marzo 2023, i SUV compatti il 30,2% -10,5% e i SUV medi l’8,1% -23,8%, mentre le vendite di SUV grandi sono il 4,5% del totale -6,9%. Il 24,7% dei SUV venduti nel mese di marzo è di un brand del Gruppo Stellantis. Nei primi tre mesi del 2024, utilitarie e superutilitarie hanno una quota del 34,4% +13,8% rispetto ai primi tre mesi del 2023. Il modello più venduto della categoria rimane Fiat Panda. Del gruppo Stellantis si trovano nella top ten del cumulato anche Citroen C3, al terzo posto, Lancia Ypsilon al quarto, Peugeot 208 al quinto, Fiat 500 all’ottavo, e, infine, Opel Corsa al nono. Le autovetture medie segmenti C, D ed E hanno una quota del 10,6% +3,8% nel cumulato. Nella top ten dei tre mesi, a rappresentare il gruppo Stellantis, troviamo Peugeot 308 all’ottavo posto e Fiat Tipo al nono posto. I SUV, in crescita dello 0,2% nel cumulato, detengono una quota del 52,3%. Continua l’ottima performance di Jeep Avenger, prima nella top ten dei SUV piccoli con oltre 10.500 unità immatricolate da inizio anno. Stellantis è presente nella top ten anche con Opel Mokka al quarto posto e Citroen C3 Aircross al quinto. In classifica, al decimo posto, anche DR 3.0. Tra i SUV compatti, Peugeot 2008 è la seconda auto più venduta del segmento e Fiat 500x è la settima nel trimestre, seguita da Jeep Renegade al nono posto. L’Alfa Romeo Tonale, tra i SUV medi, chiude il trimestre al secondo posto, dietro alla Kia Sportage. Presente nella classifica del cumulato anche Alfa Romeo Stelvio, all’ottavo posto. Infine, sempre più marginale la quota di Monovolumi e Multispazio 1,4% nel cumulato, in crescita del 16,2%.
Il Gruppo Stellantis, nel complesso, totalizza nel mese 52.605 immatricolazioni -11,6%, con una quota di mercato del 32,5%.
Nei primi tre mesi dell’anno, le immatricolazioni complessive ammontano a 151.132 unità +4,2%, con una quota di mercato del 33,5%.
Sono cinque i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten di marzo, con Fiat Panda stabile in testa alla classifica 11.715 unità, seguita, al terzo posto, da Lancia Ypsilon 4.845, che recupera una posizione rispetto alla classifica del mese precedente, e, al quarto, da Citroen C3 4.279. All’ottavo posto si colloca Jeep Avenger 3.261, seguita, al nono, da Peugeot 208 3.201. Il mercato di DR Automobiles, coi suoi marchi DR, EVO, Sportequipe e ICH-X, registra un calo del 65,6% nel mese e del 24,2% nel cumulato. Il Costruttore molisano costituisce lo 0,7% del mercato di marzo e l’1,4% nei primi tre mesi del 2024. Per finire, il mercato dell’usato totalizza 481.531 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a marzo 2024, l’1,8% in meno rispetto a marzo 2023. Nel primo trimestre del 2024, i trasferimenti di proprietà sono 1.416.958, in crescita del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Aree geografiche – Dal punto di vista delle aree geografiche nel mese – rileva l’UNRAE – il Nord Est, con una buona crescita in volume, guadagna 4,5 punti, al 38,2% di quota 34,3% nel cumulato, grazie alla spinta del noleggio, senza il quale perderebbe 15,5 punti, al 22,7%. Il Nord Ovest perde 4,2 punti e si ferma al 26,5% di share 27,7% nel trimestre, il Centro Italia scende al 21,6 del totale -0,9 punti, al 23,1% in gennaio-marzo. L’area meridionale sale di mezzo punto al 9,2%, mentre le Isole rimangono stabili al 4,4% rispettivamente 10,1% e 4,8% nel cumulato. Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in marzo evidenziano una lieve crescita +0,7% con 120,3 g/Km; 121,1 g/Km in gennaio-marzo +1,0%. L’analisi delle immatricolazioni di marzo per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 4,0% del mercato, il 2,7% la fascia 21-60 g/Km rispettivamente 3,5% e 2,5% nel cumulato. La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 67,8% 68,6% nel cumulato, mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 21,8% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,0% rispettivamente 21,5% e 2,0% nei primi 3 mesi.