Tenere unite Stati Uniti e Unione Europea riguardo al supporto all’Ucraina e alla difesa europea rappresenta una sfida complessa per la premier italiana Giorgia Meloni, attesa a Bruxelles per un consiglio europeo straordinario. Il summit seguirà l’annuncio del piano “ReArm Europe”, proposto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che prevede di mobilitare fino a 800 miliardi di euro per la difesa, destinati sia al sostegno immediato di Kiev sia alla maggiore responsabilità europea per la sicurezza, in previsione di un possibile ritiro americano.
Il governo italiano esprime la propria posizione: sostiene di non rendere obbligatorio l’uso dei fondi per la coesione, riservandoli per usi specifici. Ci si preoccupa di un possibile indebitamento per accedere a risorse destinate alla difesa. Si riconosce come positiva la reazione dell’UE alle nuove sfide, ma si sottolinea la necessità di analizzare dettagliatamente gli aspetti tecnici del piano di von der Leyen.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sollecita un approccio prudente, suggerendo che gli investimenti militari debbano essere ragionati e pianificati. Meloni, nel summit, ribadirà l’importanza di aumentare le spese per la difesa, cercando l’unità con i suoi alleati di governo, nonostante le divergenze interne. Mentre il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, denuncia il piano di von der Leyen e chiede investimenti nelle forze armate, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sostiene la necessità di proseguire verso una difesa europea robusta, evidenziando l’importanza di aumentare le spese per la NATO.