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domenica, 8 Dicembre, 2024
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Meloni in Libano, è la prima leader dopo l’operazione terrestre di Israele: “La sicurezza di Unifil è prioritaria.”

La premier Giorgia Meloni ha lasciato Bruxelles per recarsi in Giordania e in Libano, nonostante i lavori del Consiglio europeo. La sua visita in Libano, dopo gli attacchi alle forze Unifil, rappresenta un segnale di vicinanza e condanna verso le aggressioni israeliane, considerate ‘inaccettabili’ dalla premier. In Giordania, Meloni cercherà di riaffermare il sostegno dell’Italia per un paese cruciale per la stabilità regionale. Qui avrà un incontro bilaterale con Re Abdullah II, incentrato sulla crisi in Medio Oriente e sull’emergenza umanitaria a Gaza, dove la Giordania gioca un ruolo chiave nella distribuzione degli aiuti.

A Beirut, Meloni incontrerà il primo ministro Najib Mikati e il presidente del Parlamento Nabih Berri, diventando la prima leader a visitare il Libano dall’inizio delle operazioni israeliane. Durante l’incontro, la premier ribadirà l’impegno dell’Italia per la stabilizzazione della frontiera israelo-libanese e solleciterà le forze libanesi a garantire la sicurezza del personale Unifil, come già richiesto a Netanyahu. Meloni discuterà anche dell’applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, evidenziando il supporto italiano alle forze armate libanesi (Laf).

Gli incontri offriranno l’opportunità di affrontare la crisi dei rifugiati siriani, aggravata dagli ultimi eventi che hanno portato a un milione di sfollati in Libano. Meloni ha già avviato discussioni su questo tema, invitando i leader regionali a rivedere la Strategia dell’Unione europea per la Siria e a collaborare con tutti gli attori per garantire un ritorno sicuro e sostenibile dei rifugiati. L’Italia sostiene l’operato dell’Unhcr e intende rafforzare la propria presenza diplomatica a Damasco.

Le missioni di Meloni e del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che seguirà in visita in Israele e Palestina, si inseriscono negli sforzi del governo italiano per promuovere la pace nella regione e favorire un dibattito all’interno dell’Unione Europea sugli scenari post-conflitto. L’Italia, insieme ad altri Stati membri dell’UE, punta a creare le condizioni per una soluzione sostenibile e volontaria per i rifugiati siriani.

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