La polemica si accende dopo una dichiarazione di Giorgia Meloni sui diritti sindacali, che ha sollevato accuse di bullismo da parte del segretario della Cgil, Maurizio Landini. Nel contesto dello sciopero nazionale dei trasporti, Landini ha definito le parole della premier un “atto di bullismo”, richiamando l’attenzione su un messaggio inviato da Meloni, in cui affermava di dover lavorare a Budapest nonostante non fosse in perfette condizioni di salute, a causa della mancanza di diritti sindacali.
La dichiarazione della premier è stata duramente criticata, con Landini che ha sottolineato come le sue parole rappresentino un attacco a chi lotta quotidianamente per i diritti sul lavoro. Durante una manifestazione a Roma, il leader sindacale si è rivolto direttamente a Meloni, sollecitandola a riflettere prima di parlare di temi così delicati. Ha poi evidenziato che il governo sta trascurando le misure necessarie per affrontare la precarietà e la povertà, accusando l’esecutivo di favorire chi evade le tasse. Lanini ha affermato: “Ci siamo rotti le scatole” e ha esortato a utilizzare strumenti democratici come scioperi e manifestazioni per modificare questa situazione.
L’attacco di Landini è stato una reazione diretta all’intervento di Meloni durante un’intervista a Rai Radio1, dove aveva parlato delle sue condizioni di salute in modo ironico, ma la sua affermazione è stata interpretata dall’opposizione come un tentativo di sminuire i diritti dei lavoratori. Meloni, nel rispondere alle critiche, ha definito le polemiche attorno alle sue dichiarazioni come inutili e ha rivendicato di difendere i diritti lavorativi meglio della “sinistra al caviale”.
Le reazioni dell’opposizione, in particolare quella della leader del PD, Elly Schlein, sono state veementi. Schlein ha descritto l’attuale atmosfera politica come inaccettabile e ha accusato Meloni di arroganza. Ha criticato le battute della premier e ha chiarito di non essere mai stata in contatto con il “caviale”, ma di non tollerare la sofferenza dei lavoratori. La situazione rimane tesa, con richieste crescenti di attenzione ai diritti dei lavoratori e alla lotta contro la precarietà.