In videoconferenza da Roma, la premier Giorgia Meloni ha espresso dure critiche nei confronti di Matteo Lepore, sindaco di Bologna, durante un evento di sostegno alla candidata regionale Elena Ugolini. Meloni ha sottolineato il comportamento “doppia faccia” di Lepore, che, mentre in privato chiede collaborazione, in pubblico lo accusa di essere una “picchiatrice fascista”. La premier ha risposto sottolineando l’incoerenza delle sue parole, affermando che se fosse veramente una picchiatrice, non dovrebbe desiderare collaborazione.
La tensione tra Lepore e il governo è aumentata dopo gli scontri avvenuti a Bologna, dove il sindaco ha lamentato la presenza di “300 camicie nere” durante le manifestazioni, evidenziando la necessità di ottenere fondi per far fronte all’emergenza alluvione. Meloni ha replicato ricordando che le uniche camicie in circolazione erano quelle blu della polizia.
Lepore ha risposto alle accuse della premier tramite un post su Facebook, affermando che la sua posizione è sempre stata chiara e rivolta ai cittadini bolognesi. Ha negato di aver chiamato Meloni “picchiatrice fascista” e ha giustificato le sue richieste di spiegazioni sulla gestione dell’ordine pubblico, considerando la presenza di militanti di estrema destra.
All’evento in favore di Ugolini, hanno partecipato anche Matteo Salvini e Antonio Tajani. Salvini ha denunciato le affermazioni di Lepore, considerandole inaccettabili per un sindaco di una città importante come Bologna e ha ribadito che il governo ha già mandato aiuti economici, esortando la Regione a utilizzarli. Tajani ha invece sottolineato la necessità di un cambiamento in Emilia-Romagna dopo gli eventi recenti, insistendo sul fatto che la violenza non deve prevalere.
La polemica continua a infiammarsi, con gli eventi di sabato, che hanno portato a scontri tra manifesto e polizia, ancora al centro del dibattito politico a Bologna. Mentre il clima rimane teso, le posizioni di Meloni e Lepore appaiono sempre più distanti, con accuse che si susseguono tra i principali attori politici coinvolti.