Un artigiano di 39 anni di Mogliano è deceduto nel 2015 a causa di una polmonite trascurata, portando a una condanna per risarcimento di circa un milione di euro a carico del medico e dell’Ulss. La vicenda inizia quando il paziente, dopo aver contratto un’infezione batterica, si era recato dal medico di base e aveva ricevuto una terapia antibiotica. Solo giorni dopo, il 14 novembre, si presentò alla guardia medica lamentando dolori al torace, ma ricevette solo antidolorifici e cortisonici. Due giorni dopo, morì per uno stato settico generalizzato.
Secondo la perizia del tribunale, l’errore della guardia medica fu di non riconoscere la gravità della sua condizione, omettendo di disporre un ricovero immediato, e questa mancanza è stata considerata cruciale per il decesso. Pertanto, il Tribunale civile di Venezia ha stabilito che sia il medico che la Ulss Marca Trevigiana hanno delle responsabilità e devono risarcire la famiglia.
Nonostante la sentenza di primo grado, e la richiesta di sospensione da parte del medico rigettata con una sanzione per “istanza manifestamente infondata”, i familiari non hanno ancora ricevuto il risarcimento dopo oltre tre mesi. Gli avvocati della famiglia hanno quindi notificato un atto di precetto al medico, intimandogli di pagare entro dieci giorni per evitare l’esecuzione forzata, compresi interessi e spese legali. La causa dovrà essere discussa in Corte d’appello in seguito.
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Fonte: www.virgilio.it