Dopo gli scontri durante le manifestazioni a Bologna, la polemica tra il sindaco Matteo Lepore e il Governo continua a infiammarsi. In concomitanza, la premier Giorgia Meloni ha annullato il suo viaggio per sostenere la candidata del centrodestra, Elena Ugolini, ufficialmente a causa di un incontro prolungato con i sindacati che ha impedito la sua presenza al comizio di chiusura della campagna elettorale. I due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, sono attesi all’evento, mentre Meloni dovrebbe partecipare via videocollegamento.
L’incontro con i sindacati, avvenuto all’hotel Savoia Regency, è stato presidiato da un ampio dispiegamento di Forze dell’Ordine, in risposta agli scontri avvenuti sabato e alle polemiche che ne sono seguite. Non lontano dal luogo dell’evento, un gruppo di Potere al Popolo ha manifestato contro l’arrivo dei vicepremier e la gestione dei cortei che hanno portato agli scontri con la Polizia.
Matteo Salvini ha reagito severamente, proponendo di chiudere i centri sociali occupati dai comunisti, una mossa che ha suscitato ulteriori attacchi da parte del sindaco Lepore. Quest’ultimo ha criticato il Governo per aver inviato una massa di forze dell’ordine, definita “300 camicie nere”, quando avrebbero dovuto fornire fondi per l’emergenza alluvione. Lepore ha rimarcato la propria preoccupazione riguardo la gestione dell’ordine pubblico, chiedendo chiarimenti al ministro dell’Interno e lamentando una mancanza di comunicazione adeguata.
Il Governo ha risposto attraverso il ministro Piantedosi, che si è detto “stupefatto” dalle dichiarazioni del sindaco, ribadendo la lealtà e la collaborazione del Governo nel garantire la sicurezza. Inoltre, Piantedosi ha sottolineato la gravità delle affermazioni che mettono in discussione l’operato della Polizia e della Prefettura.
Nonostante la risposta del Governo, Lepore ha insistito nel chiedere che la premier Meloni fornisca spiegazioni sui motivi della manifestazione in centro a Bologna e sulla gestione delle situazioni di conflitto, auspicando anche di ricevere notizie sui fondi per l’alluvione e criticando la superficialità con cui la situazione è stata trattata.