Negli ultimi tempi, i mercati azionari statunitensi hanno raggiunto nuovi massimi storici, sorprendendo molti analisti e investitori. Nonostante un contesto economico e geopolitico complesso, comprese tensioni commerciali e una possibile inflazione, l’S&P 500 ha evidenziato una ripresa notevole.
Nel primo trimestre dell’anno, il PIL ha mostrato segni di contrazione e la fiducia dei consumatori è diminuita, ma i mercati hanno segnalato una ripresa. Parte delle cause del crollo iniziale, in particolare i dazi commerciali, sono state mitigate, consentendo così un rimbalzo notevole del +27%.
Le dinamiche che influenzano il mercato azionario sono complesse, ma è importante notare che le fluttuazioni sono spesso legate direttamente agli utili aziendali. Durante le recessioni, i consumi calano, portando a una diminuzione dei profitti, il che causa un abbassamento dell’indice azionario.
Per quanto riguarda il conflitto armato, sebbene possa influenzare l’economia, non ha suscitato lo stesso timore di una recessione globale come i dazi. Gli investitori ora saranno più attenti a indicazioni economiche cruciali: in primo piano ci sono le dichiarazioni di Trump, che possono influenzare il mercato, e i dati sulle spese dei consumatori, indicativi della salute economica generale.
Inoltre, l’attenzione si concentrerà sulle prossime decisioni della Federal Reserve riguardo ai tassi d’interesse e sui risultati trimestrali delle aziende, a partire dalla prossima settimana. Questi elementi formeranno il panorama economico e guideranno le aspettative degli investitori nel prossimo futuro.