‘Territorio vasto innesca un meccanismo nuovo nel medical service’
“Oggi stiamo lavorando per Milano-Cortina, ma per lasciare una ‘legacy’, cioè un’eredità, qualcosa per i cittadini. Tutto quanto viene fatto nell’ambito del medical service ha una legacy, un’eredità per la popolazione, che sia un nuovo ambulatorio o che sia la formazione. Lavoriamo per il futuro, per le prossime generazioni. Questo è il significato profondo delle Olimpiadi: fare qualcosa sì per i giochi, ma soprattutto per la nazione e per le generazioni del futuro”. Lo ha detto Giuseppe Massazza, Chief Medical Officer di Milano Cortina 2026 intervenendo questa mattina, all’interno del 51.esimo congresso della Società italiana di radiologia medica e interventistica (Sirm), alla presentazione del percorso di un accordo quadro di cooperazione, in vista della manifestazione sportiva del 2026, tra la società scientifica e il Comitato olimpico nazionale italiano.
“Le olimpiadi Milano-Cortina 2026 – continua Massazza – sono totalmente nuove sul panorama olimpico e parolimpico. Ci sono 4 regioni coinvolte, Lombardia, Veneto, Trentino, Alto Adige: un territorio vastissimo con 6 villaggi olimpici, 3 fisici e 3 diffusi. Tutto questo innesca, anche nell’ambito del medical service, un meccanismo completamente nuovo. Abbiamo infatti bisogno di tecnologie perché le informazioni passino nel network degli ospedali olimpici e la necessità che le sedi di gara siano collegate con gli ospedali. Bisogna trovare, quindi un fil rouge per ottimizzare quelli che sono i servizi medici delle migliori regioni a livello nazionale, con dei sistemi avanzatissimi – conclude – per portare importanti ricadute anche sul territorio, la nostra finalità”.