I giudici della Prima Corte d’Assise di Roma hanno condannato all’ergastolo Costantino Bonaiuti, un ingegnere di 61 anni, per aver ucciso l’ex compagna Martina Scialdone il 13 gennaio 2023. La sentenza è stata emessa giovedì 20 dicembre e alla lettura della condanna erano presenti familiari e amici di Martina, la madre e il fratello della vittima si sono abbracciati in lacrime.
Il delitto si è verificato fuori da un ristorante in via Amelia al Tuscolano, al culmine di una lite dopo che Martina, avvocato di 34 anni, aveva deciso di porre fine alla loro relazione. La situazione è degenerata e Bonaiuti ha sparato, uccidendo Martina davanti al suo stesso fratello, preoccupato per la sorella.
Bonaiuti è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario aggravato da motivi futili e abietti, come la gelosia, e dall’aver agito contro una persona con cui aveva un legame affettivo. Inoltre, la corte ha notato la premeditazione, poiché l’imputato aveva portato con sé l’arma all’appuntamento, consapevole della volontà di Martina di interrompere definitivamente la relazione. Bonaiuti aveva anche installato clandestinamente un dispositivo GPS sul cellulare di Martina, per controllarne gli spostamenti. Anche il porto illegale della pistola semiautomatica Glock, che l’uomo deteneva per uso sportivo, è stato contestato.
Durante la requisitoria, la pm Barbara Trotta ha sottolineato la gravità del reato e ha fatto riferimento al contesto della lite che ha portato all’omicidio. La decisione della corte rappresenta un momento di giustizia per la famiglia della vittima, che ha sofferto enormemente per la perdita di Martina. La sentenza riflette anche l’impegno della giustizia nel perseguire atti di violenza di genere e nella protezione delle vittime, cercando di inviare un chiaro messaggio contro l’intolleranza e il possesso nei rapporti affettivi.