Luca Marinelli ha recentemente espresso la sua sofferenza per aver interpretato Benito Mussolini nella serie ‘M – Il Figlio del Secolo’, girata per Sky e basata sul romanzo di Scurati riguardante la nascita del fascismo. L’attore, che si definisce antifascista, ha dichiarato di aver vissuto un’esperienza molto difficile durante il processo di recitazione. Tuttavia, queste dichiarazioni non sono passate inosservate e hanno suscitato commenti critici, tra cui quello di Vittorio Feltri, noto giornalista e opinionista.
Feltri, intervenuto ai microfoni di Radio Libertà, ha contestato l’atteggiamento di Marinelli, sostenendo che per un attore interpretare personaggi storici, sia positivi che negativi, fa parte del suo lavoro. Secondo Feltri, non c’è motivo di “frignare” per un ruolo, in quanto ogni attore deve affrontare diverse sfide nella sua carriera. Ha aggiunto che Marinelli dovrebbe trovare la serenità, riconoscendo la distinzione tra il suo ruolo e la propria identità personale: “Lui non è Mussolini, lo ha interpretato e basta”.
Il giornalista ha anche espresso il suo disappunto sull’atteggiamento della sinistra nei confronti del fascismo, sostenendo che questo rappresenti un modo di evitare argomenti di maggior sostanza. Feltri ha notato che l’antifascismo è diventato un tema ricorrente, quasi un “tic”, per molti nella sinistra, che non riescono ad andare oltre questo tema. Questa visione, secondo Feltri, porta a vedere “fascisti da tutte le parti”, un’idea che lui rifiuta, affermando di non conoscere nemmeno una persona fascista.
In conclusione, Feltri sembra suggerire che l’indignazione di Marinelli sia fuori luogo rispetto alla storia di Mussolini, che è stata conclusa da tempo, e che la reazione dell’attore faccia parte di un discorso più ampio sull’antifascismo nel panorama politico italiano contemporaneo. I commenti di Feltri suonano come una critica alla facilità con cui certi temi vengano evocati nella discussione pubblica, e alla mancanza di nuove idee da parte di chi si oppone al fascismo.