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Manovra 2025, perché l’approvazione di venerdì potrebbe slittare e cosa c’entra la TV

Rush finale alla Camera dei Deputati per la manovra 2025. La conferenza dei capigruppo ha stabilito un calendario per il voto che si svolgerà venerdì sera, mentre il Senato discuterà la manovra dopo Natale. I deputati sono chiamati a compattare i tempi nella speranza di evitare imprevisti.

Il programma prevede che oggi, 19 dicembre, alle 8 inizia la discussione generale. Il governo porrà la fiducia non prima delle 11. La giornata di venerdì partirà alle 9:30 con le dichiarazioni di voto, seguite dalla chiama dei deputati per il voto di fiducia alle 11. Alle 12:30 sono previste le votazioni sul provvedimento e sugli ordini del giorno. Dopo l’esame della Nota di variazione, dalle 21 ci saranno nuovamente dichiarazioni di voto e il voto finale della manovra. Se tutto procederà senza problemi, i deputati potranno finalmente godere delle vacanze di Natale.

Tuttavia, il percorso delineato presenta il rischio di imprevisti, specialmente riguardo alle dichiarazioni di voto, che sono legate alla copertura televisiva della Rai. La preoccupazione riguarda la “finestra” per la messa in onda delle dichiarazioni di voto, la quale non dovrebbe essere posticipata per questioni di ascolti. Per questo motivo è stata fissata una scadenza alle 22:30 di venerdì.

Dopo il voto della commissione Bilancio, è iniziato un intenso lavoro di scrittura della manovra, il cui testo è stato rivisto più volte prima dell’approdo in aula. Questa mattina, il testo è atteso sugli scranni dei deputati per avviare la discussione. C’è un timore che possano emergere incongruenze durante l’esame, anche se minime, le quali comporterebbero la necessità di correggerle, data la rilevanza dei capitoli di spesa. In tal caso, il testo potrebbe dover tornare in commissione per essere nuovamente discusso in aula.

Se si verificasse un rallentamento dei tempi, le dichiarazioni di voto potrebbero non essere trasmesse nella finestra televisiva prestabilita. L’alternativa in tal caso sarebbe posticipare tutto a sabato mattina, con una diretta tv ad attendere i deputati. La tensione resta alta fino all’ultimo, in un contesto legislativo delicato e carico di aspettative.

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