Terapia orale indicata per il trattamento della patologia attiva da moderata a severa
AbbVie, azienda biofarmaceutica globale basata sulla ricerca, annuncia che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità in Italia di upadacitinib 45 mg (dose d’induzione) e 15 e 30 mg (dosi di mantenimento) come primo Jak inibitore per il trattamento di pazienti adulti con malattia di Crohn attiva da moderata a severa che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno perso la risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un agente biologico.
“Ad oggi si stima che in Italia vivano circa 250mila persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali, tra cui la malattia di Crohn. Questo numero è destinato ad aumentare significativamente negli anni a venire”, afferma Flavio Caprioli, medico gastroenterologo presso la Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e professore associato di gastroenterologia presso l’Università degli Studi di Milano. Si tratta di patologie immunomediate che “hanno un impatto molto significativo sulla qualità di vita dei pazienti – sottolinea – anche per il loro esordio in età giovanile, ovvero nel pieno della vita sociale e all’inizio della vita lavorativa dell’individuo. Accogliamo con favore l’ottenimento della rimborsabilità di upadacitinib da parte di Aifa, un farmaco che si assume per via orale una volta al giorno e che, grazie a un meccanismo d’azione unico, offre una nuova opzione terapeutica per un ampio numero di pazienti, raggiungendo obiettivi potenzialmente in grado di cambiare il decorso della malattia di Crohn”.
La Commissione europea – ricorda una nota – aveva approvato upadacitinib ad aprile 2023 grazie ai risultati di due studi clinici di induzione, U-Exceed e U-Excel, e di uno studio di mantenimento, U-Endure.1. Gli studi clinici hanno mostrato risultati positivi nella risposta endoscopica, nel raggiungimento della remissione clinica e nella guarigione della mucosa intestinale.
“Upadacitinib è una terapia che si caratterizza per un meccanismo d’azione nuovo nella malattia di Crohn – evidenzia Alessandro Armuzzi, responsabile dell’Unità operativa di Malattie infiammatorie croniche intestinali dell’Irccs Istituto clinico Humanitas – Agisce bloccando l’azione di alcune sostanze coinvolte nei processi infiammatori e, oltre ad aver dimostrato di agire efficacemente sui sintomi della malattia, è in grado di ridurre le lesioni a carico del canale digerente, al punto da arrivare in molti casi a una vera e propria guarigione della mucosa, con importanti benefici per i pazienti nonché con possibili impatti anche in termini di risparmi assistenziali a lungo termine. L’ottenimento della rimborsabilità rappresenta un significativo passo in avanti nella gestione clinica della malattia di Crohn, considerando che molti pazienti, nonostante il trattamento con terapie convenzionali o biologiche, continuano ad avere una malattia in fase attiva”.
Questa è la sesta indicazione rimborsata dal Servizio sanitario nazionale in Italia per upadacitinib, riporta la nota. Oltre alla malattia di Crohn, in Italia upadacitinib è rimborsato per il trattamento dei pazienti adulti con colite ulcerosa, artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondilite anchilosante e dermatite atopica.
La malattia di Crohn è una patologia sistemica cronica e progressiva che si manifesta con un’infiammazione della parete gastrointestinale, che causa diarrea persistente e dolore addominale. Peggiora nel tempo in una consistente percentuale di pazienti e può portare a complicanze che richiedono cure mediche urgenti, compreso l’intervento chirurgico. Poiché i segni e i sintomi della malattia di Crohn sono imprevedibili, questo comporta un impatto significativo per le persone che ci convivono, non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo ed economico.