Il paziente ricoverato a Lucca con febbre e anemia, tornato dal Congo, è completamente guarito senza complicazioni per sé o i suoi contatti. L’Azienda sanitaria locale ha confermato che non si tratta del primo caso in Italia della misteriosa malattia congolese. A scopo precauzionale, sono stati inviati campioni all’Istituto superiore di sanità per ulteriori analisi in attesa di informazioni sul possibile agente eziologico.
Il paziente, ricoverato il 23 novembre e dimesso il 3 dicembre, presentava febbre persistente e anemia. L’Azienda Usl Toscana nord ovest, responsabile della casistica, ha fatto sapere attraverso Spartaco Sani, responsabile delle Malattie Infettive, che non ci sono stati problemi clinici dopo la dimissione né per il paziente né per i familiari o i contatti precedenti. La febbre aveva suscitato preoccupazione, ma le indagini avevano escluso un contagio, poiché il paziente si era trovato in aree distanti dai focolai della malattia.
L’azienda sanitaria ha esortato alla calma, specificando che i campioni di sangue inviati all’Istituto Superiore di Sanità erano solo una misura cautelativa. Si è altresì notato che le informazioni sulla patologia sono ancora incomplete e che sarà necessario attendere ulteriori dettagli per una comprensione più chiara dell’eventuale agente causale legato alla malattia congolese.
In sintesi, il caso di Lucca non ha avuto conseguenze negative per il paziente o i suoi contatti, e le autorità sanitarie continuano a monitorare la situazione. Saranno effettuate ulteriori verifiche solo se emergeranno nuovi dettagli riguardanti l’agente eziologico della misteriosa malattia.