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venerdì, 6 Dicembre, 2024
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Malaria in Veneto: cosa può cambiare in Italia con un caso autoctono

Il caso di malaria autoctona segnalato in Veneto ha suscitato preoccupazioni significative tra gli esperti. Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale policlinico San Martino di Genova, evidenzia che se questo caso venisse confermato come realmente autoctono, potrebbe alterare il paradigma delle malattie infettive in Italia. Questa situazione sottolinea come la globalizzazione abbia influenzato anche la diffusione di malattie infettive nel nostro Paese. Bassetti fa riferimento alla “tropicalizzazione” dell’Italia, evidenziando focolai recenti di Dengue e Chikungunya, e ora, finalmente, un caso di malaria dopo molti anni. Questo significa che l’Italia potrebbe rappresentare un habitat favorevole per la zanzara anofele, capace di riprodursi e trasmettere la malaria. La globalizzazione climatica è vista come la causa principale di questo fenomeno.

Bassetti sottolinea inoltre che le malattie tropicali non sono più limitate alle aree tropicali; ora devono essere considerate anche in contesti locali, il che potrebbe richiedere una revisione degli insegnamenti impartiti ai medici. È essenziale che i professionisti della salute siano in grado di sospettare queste infezioni anche in assenza di viaggi nelle aree endemiche.

Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie infettive all’Università di Roma Tor Vergata, menziona la possibilità che il caso di Verona sia legato a una zanzara giunta in Italia tramite bagaglio aereo, definendo questa situazione “malaria da bagaglio”. Tuttavia, Andreoni avverte della necessità di un’indagine epidemiologica per accertare se ci siano altri casi di malaria nella zona e per identificare se la trasmissione sia avvenuta effettivamente attraverso una zanzara importata o se una zanzara autoctona, come l’anofele labranchiae, possa aver trasmesso la malattia dopo aver punto un soggetto infetto. La seconda ipotesi sarebbe particolarmente preoccupante, poiché indicherebbe la possibilità di trasmissione locale della malaria.

In conclusione, il verificarsi di un caso autoctono di malaria in Italia invita a riflettere seriamente sulla evoluzione delle malattie infettive in un contesto sempre più globalizzato e sul fabbisogno di un’adeguata preparazione medica per affrontare tali nuove sfide sanitarie.

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