domenica, Ottobre 6, 2024
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Mai una lacrima e sguardo a terra

Il 20 settembre 2024, durante un episodio del programma “Quarto Grado” su Retequattro, è stato trasmesso un video esclusivo dell’interrogatorio di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin. Questo interrogatorio, avvenuto il 1° dicembre 2023 presso il carcere Montorio di Verona, ha avuto una durata complessiva di circa sette ore e per la prima volta sono state diffuse le immagini. Turetta ha fornito una descrizione dettagliata degli eventi che hanno portato alla morte di Giulia, rivelando di aver preso due coltelli dal sedile del passeggero e di averla inseguita.

Nel suo racconto, Turetta ha affermato: “Ero sempre più vicino a lei e non so se io l’abbia un po’ spinta o se lei sia inciampata correndo. È caduta, mi sono abbassato sopra di lei… lei continuava ovviamente a urlare ‘aiuto’. Ho iniziato a colpirla con il coltello e le ho dato, non so, una decina, 12, non so…”. Le sue parole choc sono state accompagnate da un comportamento che ha destato preoccupazione: non ha mostrato segni di pianto e spesso guardava verso il basso, con lunghe pause tra le sue affermazioni.

Inoltre, è stato notato un cambiamento nel suo aspetto fisico, apparendo dimagrito rispetto alle fotografie precedenti alla tragedia, quando gli inquirenti cercavano di localizzarlo. Durante l’interrogatorio, ha dichiarato: “Non avrei mai pensato di farle questo”, cercando di sottolineare una sorta di incomprensione rispetto alla sua azione omicida.

La diffusione di queste immagini ha suscitato un ampio interesse mediatico e pubblico, in quanto il caso di Giulia Cecchettin ha colpito profondamente l’opinione pubblica italiana, portando a una riflessione più ampia sul tema della violenza di genere. Il processo sta per iniziare, e il video dell’interrogatorio potrebbe rivelarsi cruciale per capire le dinamiche del delitto e lo stato mentale dell’imputato. La vicenda continua a suscitare dolore e indignazione, insieme alla necessità di un maggiore intervento sociale contro tali atti violenti.

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