Beppe Grillo ha dichiarato di non voler lanciare “alcuna contestazione” riguardo all’uso del nome e del simbolo del Movimento 5 Stelle (M5S), anche se in futuro il logo potrà essere modificato. L’Adnkronos ha ottenuto un documento che formalizza l’impegno del comico genovese a non intraprendere azioni legali contro il M5S riguardo all’uso del simbolo. Questo accordo è stato menzionato sia da Giuseppe Conte che dal notaio Alfonso Colucci, ma non era mai stato reso pubblico.
Il documento, che è sicuramente successivo al 2021, menziona la sede nazionale di Campo Marzio, stabilita in quell’anno, ma la data precisa rimane riservata. Nella scrittura privata viene anche indicata una “manleva” che esonera Grillo da responsabilità patrimoniali per eventuali cause legali, a condizione che l’Elevato adempia ad alcuni impegni. In particolare, Grillo non può “formulare alcuna contestazione” sul nome e simbolo utilizzati dall’Associazione Movimento 5 Stelle 2017, presieduta da Conte, in relazione al marchio originale e alle modifiche future.
In caso di scissioni, Grillo si impegna a non collaborare con formazioni politiche in contrasto con il M5S. L’accordo non ha una scadenza e rimarrà valido fino allo scioglimento ufficiale dell’Associazione Movimento 5 Stelle di Roma; in tal caso, la manleva sarà efficace solo per i contenziosi avviati entro cinque anni dalla data di scioglimento.
Con le votazioni sulle modifiche statutarie in programma dal 5 all’8 dicembre, Conte ha esposto la sua opinione sulla disputa in atto con Grillo, sottolineando che la partecipazione al voto è fondamentale per la democrazia. Ha messo in evidenza che i seguaci di Grillo stiano incitando a non votare, interpellando l’assenza di logica in un approccio simile. Conte ha aggiunto che, nonostante il processo di evoluzione del movimento, è fondamentale riconoscere che quest’ultimo non appartiene a nessun individuo in particolare, ma agli iscritti.