Un bilancio della stagione per Jannik Sinner, il numero uno del ranking ATP, in un’intervista esclusiva realizzata da Sky Sport. Il nuovo episodio della serie “Jannik – Oltre il tennis”, in uscita il 25 ottobre, si propone di esplorare non solo la carriera tennistica del campione, ma anche la sua vita personale e le sfide affrontate durante la stagione, a partire dalla controversia legata al caso Clostebol.
Federico Ferri, direttore di Sky Sport, sottolinea l’obiettivo dell’intervista: raccontare Jannik in modo più profondo, offrendo una prospettiva che manca spesso nelle interviste tradizionali. Sinner viene descritto come un giovane dotato di una capacità unica di riflessione: “è lenta, riflessiva e ha tanto da dire”. Contrariamente all’immagine di un ragazzo taciturno, Ferri afferma che Sinner “parla il giusto e parla benissimo” e ha una forte consapevolezza interiore. Questo tratto è comune tra i grandi atleti della sua generazione, che riescono a guardarsi dentro e a comunicare un senso di responsabilità verso i propri sostenitori.
La carriera di Sinner ha visto una rapida ascesa, passando dall’undicesimo posto nel ranking ATP a diventare il numero uno a soli 23 anni. Tuttavia, Ferri suggerisce che dal punto di vista umano, Sinner è rimasto lo stesso, mantenendo un atteggiamento umile e rispettoso nei confronti del tennis. La vera evoluzione, come osserva Ferri, risiede nella continua crescita del campione, specialmente in una stagione caratterizzata da sfide significative, incluse le accuse di doping.
Sinner è stato scagionato da un’inchiesta dell’ITIA, l’agenzia internazionale per l’integrità del tennis, che ha trovato l’assunzione del Clostebol come “inconsapevole”. Quest’anno, Sinner ha parlato della sua esperienza con frasi come “quest’anno ho imparato che” o “ho capito tante cose”, dimostrando una maggiore consapevolezza e apertura verso il suo pubblico. Ferri evidenzia come Sinner desideri restituire qualcosa ai suoi fan, condividendo emozioni e i tratti della sua vita quotidiana. Questo approccio umano e rispettoso nei confronti dello sport e dei suoi tifosi sottolinea la vera essenza di un atleta che va oltre il semplice ruolo di campione.