In una conferenza stampa a Bruxelles, il PPE ha sollecitato la Commissione europea a rivedere il Green Deal, in particolare il divieto di produrre auto con motore endotermico dal 2035. È importante notare che questa richiesta proviene da uno schieramento vicino a Ursula von der Leyen, il che indica che la questione dell’industria automobilistica è una priorità per Bruxelles. Il pacchetto Fit for 55, in passato, aveva visto il PPE astenersi dal voto, segnando già un’apertura al dibattito.
La crisi dell’auto in Europa non è attribuibile solamente all’introduzione del motore elettrico, così come alcune normative. Le cause della crisi sono più profonde: l’Europa ha perso il suo stato di epicentro nella produzione automobilistica, cedendo il passo all’Asia, in particolare alla Cina, che ora rappresenta un terzo della produzione mondiale di auto. Pur essendo i marchi cinesi ancora poco presenti nel mercato europeo, brand come Kia, Toyota e Hyundai sono ormai consolidati e competitivi.
L’auto elettrica non ha ancora trovato un’ampia affermazione sul mercato europeo, principalmente perché la sua introduzione è stata sopravvalutata. La tecnologia elettrica è più adatta per veicoli cittadini che per quelli destinati a lunghe percorrenze. In Europa, specialmente nel centro-sud, le infrastrutture non si sono modernizzate e i consumatori sono stati scettici nel passare all’elettrico. Inoltre, le crisi internazionali hanno ulteriormente complicato la transizione.
Le prospettive per l’industria automobilistica europea sono incerte, con Volkswagen e Stellantis in crisi, mentre Renault sembra stare meglio. Volkswagen è consapevole della necessità di riprendersi, ma la situazione è più complessa per Stellantis, che ha subito perdite significative. Un tavolo convocato dal Ministero del made in Italy per discutere la crisi di Stellantis è un passo importante, ma l’Italia ha storicamente difficoltà a rispondere a crisi aziendali di questa entità.
A Bruxelles, le reazioni tendono a sostenere le misure esistenti. Tuttavia, ci sono margini per il cambiamento, e potrebbe emergere un principio di neutralità tecnologica. La Commissione potrebbe approvare tecnologie alternative che migliorano l’impatto ambientale del motore endotermico, prefigurando modifiche alle scadenze del Green Deal, potenzialmente ritardandole al 2050. Esto potrebbe rianimare la motorizzazione tradizionale.