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sabato, 7 Dicembre, 2024
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Lo dico a tutti, calmiamo i toni

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha parlato della situazione attuale in occasione della presentazione del libro ‘Il tempo delle chiavi’ a Milano, mettendo in guardia riguardo a potenziali escalation di violenza. Ha sottolineato l’importanza di imparare dalla vicenda di Sergio Ramelli, un caso emblematico di violenza politica. La Russa ha notato che uno striscione esposto durante una manifestazione recitava “pagherete tutto, pagherete caro”, invitando a “abbassare i toni” e a prevenire che la situazione degeneri.

Rievocando eventi del passato, come un corteo di sinistra del 1969 in cui vennero utilizzati bastoni, ha avvertito che ciò segnò l’inizio di un’escalation che portò a forme di violenza più gravi. Ha esortato a fermare qualsiasi piccolo segnale di violenza prima che sia troppo tardi, evitando di criminalizzare chi non è coinvolto. Tuttavia, ha riconosciuto che anche una minoranza di manifestanti può rappresentare una potenziale avanguardia di violenza.

La Russa ha denunciato episodi recenti di antisemitismo e violenza contro la polizia, considerandoli un allerta comune che dovrebbe unire maggioranza e opposizione. Ha affermato che non chiederà mai il divieto di manifestazioni, ma sottolinea che il rispetto e il diritto di protestare senza violenza sono fondamentali. Ha ribadito la necessità di abbassare i toni e condannare la violenza, criticando l’uso di termini offensivi nei confronti degli oppositori.

Tuttavia, la posizione di La Russa è stata contestata dal deputato Pd Andrea Orlando, che ha affermato che il confronto con gli anni di piombo è inappropriato e serve solo alla destra per giustificare misure repressive. Orlando ha notato che non esiste un movimento di massa a sostegno della violenza come in passato, e che i richiami a situazioni analoghe sono strumentali per giustificare misure eccezionali.

Infine, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha parlato di preoccupazioni riguardo all’aggressività crescente nelle manifestazioni, esprimendo la necessità di riflettere sull’esperienza del passato e di mantenere un tono moderato, specialmente nei confronti dei giovani.

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