Negli ultimi giorni, in Lituania, gli operatori del settore culturale hanno espresso un forte dissenso dopo la nomina di Ignotas Adomavičius come nuovo ministro della Cultura, da parte del partito populista Nemunas Dawn. Questo partito, guidato da Remigijus Žemaitaitis, è al centro di polemiche per accuse di antisemitismo e negazionismo dell’Olocausto. Una petizione contro la sua nomina ha già raccolto 50.000 firme da parte di personalità del mondo culturale, che chiedono al presidente Gitanas Nausėda di non approvare candidati del partito.
Le organizzazioni culturali avvertono che la gestione culturale da parte di Nemunas Dawn potrebbe compromettere la libertà di espressione e l’indipendenza dei media, minacciando i valori democratici del paese. La riorganizzazione del sistema culturale lituano è particolarmente presente nel lavoro del Consiglio della Cultura, fondato per riformare e democratizzare la governance culturale e che negli ultimi anni ha destinato oltre 200 milioni di euro a progetti culturali.
In questo contesto, si svolge la Biennale di Kaunas, riconosciuta per la sua vitalità culturale. Giunta alla 15ª edizione, la Biennale quest’anno si intitola “Life After Life” e offre una piattaforma per artisti internazionali. La direttrice Neringa Kulik sottolinea come la Biennale operi come spazio di sperimentazione e visibilità per gli artisti, sia lituani che internazionali.
Inoltre, fino al 9 novembre, sarà possibile visitare la mostra «Echoes Between Forests and Mountains» presso la Meno Parkas Galerija. Questo evento è parte di un programma biennale di scambio culturale tra Italia e Lituania, sostenuto dal Ministero della Cultura e dall’Istituto Italiano di Cultura di Vilnius. La mostra esplora le interazioni tra natura, mito e tecnologia attraverso le opere di diversi artisti.
