Amanda Knox ha riacceso l’attenzione sul delitto di Perugia con la produzione della serie tv “Blue Moon”, girata nella città umbra e che andrà in onda su Hulu. Questa serie, composta da otto episodi, è stata co-prodotta insieme a Monica Lewinsky e racconta la sua esperienza di essere stata erroneamente condannata per l’omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese assassinata nel 2007. A distanza di 17 anni dall’evento, la produzione ha suscitato reazioni tra i protagonisti della vicenda, in particolare da Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba.
Amanda Knox, all’epoca ventenne, era stata condannata per l’omicidio di Meredith Kercher, ma la sua condanna è stata annullata in Cassazione dopo quattro anni di detenzione. Rudy Guede, un altro implicato nel caso, è stato condannato a 30 anni e rilasciato dopo 13 anni di carcere. Per molti, la decisione di Knox di creare una serie tv è discutibile. Stephanie Kercher, sorella di Meredith, ha dichiarato di avere difficoltà a comprendere il valore di questa produzione.
La serie è descritta come un racconto della “odissea” di Amanda, focalizzandosi sulla sua lotta per dimostrare la propria innocenza. L’avvocato di Patrick Lumumba, Carlo Pacelli, ha espresso le sue riserve, sottolineando che nonostante i guadagni derivanti dalla serie e dai precedenti libri di Knox, quest’ultima non ha ancora risarcito Lumumba per danni, dopo essere stata condannata per calunnia. La Knox aveva inizialmente accusato Lumumba di essere il colpevole, sebbene sapesse della sua innocenza.
Raffaele Sollecito ha commentato la decisione di Knox di produrre la serie, affermando che ognuno ha il diritto di seguire il proprio percorso di vita. Ha dichiarato di non fare parte del progetto, ma di avere fiducia nel giudizio di Amanda su di lui, nonostante la complessità della situazione. La famiglia Kercher ha la possibilità di raccontare la storia di Meredith in un film o in una serie; l’importante è il rispetto nella narrazione di una tragedia così profonda.