Catania è stata colpita da un vasto incendio il 30 settembre, coinvolgendo l’area del cimitero della città. Le fiamme, che si sono propagate rapidamente a causa della vegetazione secca, hanno minacciato anche una vicina stazione di servizio. Alcuni testimoni hanno indicato un campo nomadi come possibile fonte dell’incendio.
L’incendio ha avuto un impatto significativo sulla zona, creando numerosi ingorghi e deviando il traffico cittadino nelle vie circostanti. Gli interventi per spegnere le fiamme sono stati coordinati dai vigili del fuoco, che hanno ricevuto supporto dalle squadre di Acireale, Paternò e dai volontari di Linguaglossa. Anche la forestale e i volontari della Protezione civile di Catania sono intervenuti, mentre un elicottero ha iniziato a rifornire d’acqua le aree più colpite.
Nonostante i numerosi sforzi, l’incendio è stato difficile da domare. La densa colonna di fumo nero era visibile da gran parte della città, creando panico e preoccupazione tra gli abitanti. Le cause esatte dell’incendio restano incertezze, ma fotografie suggeriscono che un appezzamento di terreno incolto possa essere stata la fonte iniziale delle fiamme.
Il fronte del fuoco ha interessato principalmente le aree tra via Madonna del Divino Amore e Villaggio S. Agata, allontanando i residenti e creando ulteriori problemi di viabilità nella zona. Le operazioni di spegnimento sono continuate durante il giorno, con l’intenzione di contenere l’incendio e prevenire ulteriori danni a strutture e abitazioni nella zona. L’espansione dell’incendio ha creato una situazione di emergenza, costringendo le autorità locali a gestire una crisi che ha messo sotto pressione le risorse disponibili per la lotta contro il fuoco.
Concludendo, la giornata del 30 settembre a Catania è stata segnata da una grave emergenza incendiaria, richiedendo un impegno collettivo tra vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari per affrontare la minaccia alle vite e alle proprietà.