Un nuovo studio pubblicato su Science da alcuni ricercatori dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha appena confermato un dato interessante: non siamo l’unica specie di primate che riesce a chiamarsi per nome.
Alcuni esemplari di Uistitì, un piccolo primate che vive nel Nuovo Mondo, sono stati infatti osservati mentre conversavano, uno di loro chiamava singolarmente i vari esemplari che gli erano vicini.
Molto interessante è poi il dato che dimostra come queste scimmie siano in grado di capire se un richiamo è rivolto a loro o a qualcun altro, dimostrando che sanno riconoscere i versi che indicano loro stessi.
Questa proprietà è condivisa anche con i cani e con i gatti, che sanno perfettamente come li chiamiamo.
“Il nostro studio evidenzia la complessità della comunicazione sociale tra gli uistitì” ha affermato uno degli autori principali di questo studio, Guy Oner. “Questi richiami non vengono utilizzati solo per l’autolocalizzazione, come si pensava in precedenza, ma per etichettare e rivolgersi a individui specifici”.
Queste scimmie formano coppie monogame e crescono insieme i loro piccoli, che una volta adulti coabitano con i loro genitori per qualche tempo, in modo tale da apprendere le informazioni e le tecniche utili per accudire i neonati. Sono anche tra le specie di scimmie più difficili da studiare o da scoprire, visto che abitano le fronde degli alberi delle foreste tropicali.
Gli scienziati hanno anche scoperto che gli Uistitì sono in grado di “inventare” dei nuovi nomi in maniera simile agli esseri umani, combinando delle etichette vocali dirette antenate delle nostre sillabe.