Il Consiglio dei ministri, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, ha approvato le misure della manovra 2024-2025, che ammonta a circa 30 miliardi nel 2025, 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Le coperture finanziano il piano attraverso contributi del settore bancario e assicurativo e attraverso misure di revisione e razionalizzazione della spesa pubblica. Tra gli interventi del governo ci sono il bonus neonati, le pensioni e la sanità.
Un decreto-legge ha introdotto misure urgentemente necessarie in campo economico e fiscale, confermando un focus sugli enti locali. È stato approvato anche un decreto legislativo per rivedere le disposizioni sulle accise, riguardanti gas naturale, vendita di prodotti alcolici, energia elettrica, oli lubrificanti e prodotti da fumo. Meloni ha sottolineato che non ci saranno nuove tasse per i cittadini e che l’intervento punta a sostenere il lavoro e il benessere degli italiani.
La manovra prevede un bonus neonato di 1000 euro per famiglie con un ISEE sotto i 40 mila euro, oltre a potenziare le misure sui congedi parentali e il bonus per gli asili nido. La “Carta dedicata a te” avrà un rifinanziamento di 500 milioni nel 2025, favorendo le detrazioni fiscali in base al numero di familiari a carico. Sono confermati anche interventi per il sostegno ai redditi medio-bassi di lavoratori e pensionati.
Il governo ha inoltre previsto risorse per il rinnovo dei contratti nella pubblica amministrazione e per il fondo sanitario nazionale, con particolare attenzione alle famiglie numerose e alla natalità. Riguardo all’occupazione nel Mezzogiorno, saranno incentivati i contratti per giovani e donne, con sgravi per le aziende nelle Zone economiche speciali (Zes) e sostegni per la transizione digitale.
I fringe benefit saranno maggiorati per chi accetta lavoro oltre 100 km dalla residenza. La manovra 2025 renderà strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale e delle aliquote Irpef consolidate. Sono previsti incrementi per il rinnovo dei contratti del settore sanitario, in linea con la crescita del PIL. Infine, vengono destinati fondi per investimenti e per la difesa, assicurando un allineamento con le nuove norme europee.