Le poesie di Pablo Neruda dedicate ai suoi cani continuano a toccare le emozioni dei lettori. Riconosciuto come una delle figure più significative della letteratura latino-americana del Novecento, Neruda ha dedicato numerosi componimenti agli animali, esprimendo il suo amore e ammirazione, in particolare per i cani, attraverso opere come “Un cane è morto” e “Ode al cane”. Questi testi sono vere e proprie lettere d’amore per i suoi amici a quattro zampe, che lo hanno accompagnato nei momenti più significativi della sua vita.
Neruda, che rifiutava di tenere i suoi cani legati con collari o catene, viveva intensamente la libertà con i suoi animali. Tra i cani che hanno condiviso il suo cammino ci sono Calbuco, Cutaca, Donegal, Panda, Niebla, Chu-Thu e Nyon. Aneddoti sulla sua vita rivelano il legame profondo con i suoi animali, come quando Nyon fu l’unico testimone al suo matrimonio o quando Chu-Thu si avvicinò a lui per ricevere un’ultima carezza prima della sua morte.
Nato nel luglio del 1904 a Parral, in Cile, e vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1971, Neruda ha saputo combinare l’impegno politico e diplomatico con la sua passione per la poesia. Le sue opere spaziano tra vari stili e temi, ma il suo amore per gli animali e la natura resta un elemento centrale. Attraverso versi che celebrano la vita e la bellezza del mondo che lo circonda, Neruda manifesta un profondo rispetto per la vita animale e un desiderio di connessione con essa. La sua poetica rimane un tributo all’amicizia e alla gioia di essere in compagnia dei cani.
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