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mercoledì, 15 Gennaio, 2025
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Le attività illecite nel nuovo calcolo del PIL

La Nigeria, la principale economia africana fino al 2022, si prepara a rivedere il metodo di calcolo del prodotto interno lordo (PIL) per includere nuovi settori economici, comprese le attività informali, nascoste e illegali, come annunciato dall’Ufficio nazionale di statistica (NBS). Attualmente, la Nigeria è diventata la quarta economia africana in termini di PIL, secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), dopo Sudafrica, Egitto e Algeria, perdendo la sua posizione di leader che deteneva dal 2014 al 2022. Il nuovo metodo di calcolo, previsto per la fine dell’anno, farà riferimento all’anno 2019 per riflettere le mutate dinamiche economiche.

Baba Madu, un funzionario della NBS, ha affermato che ci si aspetta che le dimensioni dell’economia aumentino, tenendo conto di nuovi settori quali l’economia digitale, la sanità, la previdenza sociale, le pensioni, le raffinerie, le miniere e le attività di datori di lavoro privati. È inoltre importante “includere le attività illegali e nascoste”, come la prostituzione, dal momento che queste generano redditi significativi e, a volte, i guadagni sono superiori a quelli di chi opera nel settore formale. L’ultima revisione del PIL risale al 2014, quando l’aggregato dell’attività economica aveva registrato un incremento dell’89%.

La modifica del metodo di calcolo del PIL influenzerà vari indici economici di grande rilevanza, come il reddito pro capite e le detrazioni fiscali rispetto al PIL. A settembre, il debito pubblico era pari al 18,5% del PIL, ma potrebbe apparire meno significativo con un PIL maggiorato. La Nigeria, con una popolazione di 227 milioni di abitanti e previsioni di crescita a 410 milioni entro il 2050 secondo le Nazioni Unite, sta affrontando una delle crisi economiche più gravi degli ultimi decenni, pur mantenendo la sua posizione di principale produttore di petrolio in Africa. Tuttavia, il contributo del settore petrolifero all’economia ha subito un ridimensionamento, scendendo dal terzo al quinto posto, mentre il settore immobiliare ha guadagnato terreno, diventando il terzo maggior contribuente, dopo l’agricoltura e il commercio.

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