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mercoledì, 22 Gennaio, 2025
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Lavoro, il bilancio di due anni di governo nei dati Cgia: cosa afferma Meloni

I dati diffusi dalla Cgia indicano un trend positivo per il mercato del lavoro in Italia, con 847mila posti di lavoro creati negli ultimi due anni del governo Meloni, evidenziando che la maggior parte dei risultati è attribuibile agli imprenditori piuttosto che alla politica. Nonostante l’incremento nell’occupazione, la crescita della produttività, soprattutto nei settori dei servizi e del terziario, è rimasta limitata. Gli stipendi degli italiani, al di sotto della media europea, necessitano di interventi per il rinnovo dei contratti e per una riduzione strutturale del carico fiscale.

La Cgia mette in guardia sulla possibilità di una crisi economica, sottolineando l’importanza di utilizzare efficacemente i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per modernizzare il Paese e affrontare le sfide geopolitiche, demografiche e climatiche. Nei due anni di governo Meloni, l’occupazione è aumentata del 3,6%: 672mila nuovi posti di lavoro sono stati creati per lavoratori dipendenti e 175mila per lavoratori autonomi. Il numero di contratti a tempo indeterminato è aumentato di 937mila, mentre quelli a termine sono diminuiti di 266mila, riducendo la percentuale di lavori precari al 14,4%.

Il numero di disoccupati è sceso a 1.473.000 (-496mila) e gli inattivi a 12.538.000 (-198mila). Le donne hanno contribuito in modo significativo all’aumento dell’occupazione, con 420mila nuovi posti, e la disoccupazione femminile è calata considerevolmente. Il tasso di occupazione nella fascia di età 15-64 anni ha raggiunto il 62,5%, mentre quello di disoccupazione è sceso al 5,8%. Significativa è anche la riduzione del tasso di disoccupazione giovanile, arrivato a 17,7%.

L’analisi rivela che gli over 50 hanno visto il più alto incremento occupazionale, con 710mila nuovi posti. Questo è dovuto all’invecchiamento della forza lavoro e alla preferenza delle aziende per lavoratori esperti. Sebbene vi siano stati alti e bassi nell’uso della cassa integrazione, la media mensile è aumentata nel 2024 rispetto all’anno precedente, mostrando la necessità di prepararsi a possibili, future crisi occupazionali.

Infine, le stime indicano che il Mezzogiorno potrebbe registrare il maggior incremento occupazionale, a seguito di esportazioni favorevoli e investimenti legati al Pnrr, con significativi miglioramenti anche nella riduzione della disoccupazione.

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