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venerdì, 6 Dicembre, 2024
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L’analisi dei Marines americani

Roberto Burioni ha nuovamente smentito le affermazioni dei No Vax, pubblicando sui suoi profili social i risultati di uno studio apparso su The Lancet. Questo studio ha analizzato un gruppo di giovani Marines americani che hanno contratto il Covid, evidenziando che, dopo la completa guarigione, hanno mostrato prestazioni inferiori rispetto a coloro che non erano stati infettati. Burioni ha sottolineato la necessità di temere il virus piuttosto che i vaccini.

Secondo il virologo, il 25% dei Marines, tutti giovani e in buona salute, ha mostrato sequele a lungo termine dopo aver contratto anche forme lievi di Covid, con un deterioramento delle prestazioni fisiche. In un post su Facebook, Burioni ha affermato che i danni a lungo termine causati dal vaccino sono attualmente solo una fantasia, mentre quelli causati dal Covid rappresentano una preoccupante realtà.

Lo studio a cui fa riferimento Burioni ha coinvolto 899 Marines, che sono stati seguiti per una media di 330 giorni. La maggior parte del campione era composta da uomini (825), prevalentemente bianchi (613), con un’età media di 18 anni. Tra i Marines infettati, 197 (il 24,7%) hanno sviluppato sindrome post-acuta da Covid (PASC), manifestando sintomi come perdita dell’olfatto e del gusto (82 individui), respiro corto (74 individui) e tosse (45 individui). Inoltre, quelli con PASC mostrano tassi più elevati di segni depressivi e ansiosi.

I Marines colpiti dal Covid hanno registrato prestazioni fisiche inferiori rispetto a un gruppo storico di Marines. Le valutazioni della forma fisica hanno evidenziato punteggi peggiori a causa di tempi di esecuzione più lenti. Inoltre, i membri del campione con PASC hanno continuato a mostrare prestazioni fisiche ridotte anche un anno dopo aver completato l’addestramento iniziale.

Queste osservazioni di Burioni sono accompagnate da considerazioni più ampie sulla salute pubblica e sull’importanza della vaccinazione contro il Covid, evidenziando l’impatto reale e potenzialmente duraturo del virus sulle performance fisiche e mentali, in contrapposizione alle preoccupazioni infondate riguardanti i vaccini.

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