Il racconto di un’amica di Chiara Petrolini, la ventunenne arrestata per l’omicidio e la sepoltura dei suoi due neonati, è stato cruciale per l’inchiesta. L’amica, che vive a Traversetolo, ha fornito ai carabinieri dettagli importanti durante un interrogatorio il 21 agosto. Un audio inviato da Chiara all’amica il 7 agosto, sei ore dopo la nascita del secondo figlio, si è rivelato significativo. In questa registrazione, Chiara parla di aver avuto una perdita di sangue e di sentirsi male, mentre i carabinieri hanno scoperto che aveva partorito il giorno prima.
La sera del 6 agosto, Chiara e l’amica avevano passato del tempo insieme, bevendo birre e fumando marijuana. L’amica ha dichiarato che Chiara sembrava stanca, ma non ubriaca. Il giorno successivo, Chiara invia un messaggio all’amica per informarla di una presunta perdita di ciclo. In realtà, aveva partorito. La madre di Chiara, il giorno stesso, è stata vista al bar dove lavora l’amica, ma senza menzionare alcuna situazione particolare.
Chiara ha raccontato una serie di bugie all’amica riguardo alle sue gravidanze e, dopo la scoperta dei corpi nel giardino, ha cercato di tranquillizzarla dicendo che i carabinieri l’avrebbero cercata. Tuttavia, queste informazioni si sono rivelate false, e l’amica ha realizzato la verità solo dieci giorni dopo, confessando tutto a sua madre e rivelando le bugie di Chiara.
In un’altra dichiarazione, Chiara avrebbe confessato che uno dei neonati era nato vivo ma poi era morto. La vicenda ha destato grande attenzione e ha portato all’arresto della studentessa, con l’inchiesta in corso per chiarire le circostanze attorno alla tragica scoperta. La situazione continua a evolversi, con l’attenzione concentrata sulle motivazioni e il contesto in cui si è concretizzato questo drammatico evento.