Lorenzo Mazzaro, figlio della ministra del Turismo Daniela Santanchè, è coinvolto in un’inchiesta per presunti abusi edilizi nella sua villa a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca. La procura ha richiesto il rinvio a giudizio per Mazzaro, accusato di aver effettuato lavori non autorizzati nell’immobile, situato in un’area con vincoli paesaggistici.
Le opere contestate risalgono al periodo tra il 2014 e il 2016 e riguardano interventi su una tettoia e una veranda di una villa di circa 270 metri quadrati, acquistata da Mazzaro nel 2014 per circa 1,5 milioni di euro e nota come Casina Rossa. Secondo quanto riportato, il pubblico ministero Elena Leone ha richiesto delle verifiche tecniche sui lavori, ma la proprietà non sarebbe riuscita a fornire la documentazione necessaria per contestare le accuse. Questi interventi sarebbero considerati violazioni relative alla protezione di beni ambientali e culturali, e potrebbero essere soggetti a demolizione.
Nel corso degli anni, Mazzaro ha inviato nove domande di sanatoria al Comune di Pietrasanta, tutte respinte dall’amministrazione locale. Inoltre, i vigili del Comune hanno effettuato ulteriori accertamenti, riscontrando nuove violazioni che hanno portato alla firma di tre ordinanze di demolizione all’inizio di novembre. La proprietà ha ora 90 giorni per presentare ricorso dinanzi al tribunale amministrativo regionale della Toscana e richiedere una sospensiva.
La villa, pur essendo intestata a Lorenzo Mazzaro, è stata anche menzionata dalla ministra Santanchè nel contesto di una strategia per salvare Visibilia, la società con cui è coinvolta in un processo per truffa aggravata ai danni dell’INPS. La situazione legale di Mazzaro si complica ulteriormente, con il rischio di avere anche ripercussioni sull’immagine della madre ministra, già nel mirino per il caso Visibilia e indagata per falso in bilancio.