Alla luce delle novità legate al cambio dell’amministrazione statunitense e degli effetti economici dei dazi imposti da Trump sull’economia europea, iniziano ad emergere commenti dal continente europeo. Tra questi, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha fornito la sua visione riguardo ai dazi all’importazione in relazione all’insediamento della nuova amministrazione Trump previsto per gennaio. Tajani ha sottolineato che la questione dei dazi dovrà rientrare nelle trattative future, evidenziando le difficoltà affrontate anche con l’amministrazione uscente. Ha affermato che la politica dei dazi americani è una realtà e ha invitato a riflettere su come questa si rifletterà nei rapporti commerciali con l’Italia, sottolineando che molto dipenderà dalla capacità italiana di dialogare e confrontarsi efficacemente.
Tajani ha espresso la sua opinione positiva, affermando che c’è la possibilità di compiere un lavoro fruttuoso per difendere l’export italiano. Ha anche menzionato il fenomeno dell’“italian sounding” negli Stati Uniti, un termine che indica prodotti non italiani ma che evocano l’idea dell’italianità, che occupano spazi significativi nel mercato. Il suo obiettivo è di sostituire questi prodotti con il vero made in Italy, sottolineando l’importanza di questa iniziativa.
Il ministro ha inoltre dichiarato che una delle sue prime visite nel 2025 sarà negli Stati Uniti, con l’intento di discutere con la nuova amministrazione sulle opportunità relative alle relazioni commerciali tra Italia e Stati Uniti. Tajani ha messo in evidenza come tali relazioni debbano essere sviluppate in un contesto di alleanza, sottolineando l’importanza di trovare soluzioni che possano favorire gli interessi italiani in un ambiente commerciale complesso. In conclusione, la posizione italiana si concentra sulla necessità di un dialogo aperto con gli Stati Uniti, nel tentativo di navigare attraverso le sfide legate ai dazi e di promuovere il vero made in Italy nei mercati americani.