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La verità svelata: il mistero della “caduta” in ospedale

Una bimba di 8 anni originaria del Mali è stata ricoverata d’urgenza all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce a causa di forti dolori addominali. Il padre aveva inizialmente affermato che il malessere derivasse da una caduta, ma durante la visita medica è emersa una verità scioccante: la piccola era stata sottoposta a infibulazione. Questo ha immediatamente allertato le autorità, che hanno avviato un’indagine, segnando i genitori come indagati. Secondo le prime ricostruzioni, la bambina ha sofferto di un’emorragia interna, probabilmente provocata da un rapporto sessuale, il che ha ulteriormente aggravato le sue condizioni.

L’infibulazione, pratica nota anche come mutilazione genitale femminile (Mgf), consiste nella rimozione totale o parziale dei genitali esterni e nella sutura dell’apertura vaginale. Questa pratica, spesso giustificata da motivazioni culturali e sociali, mira a preservare la verginità delle ragazze fino al matrimonio, ma comporta conseguenze devastanti per la salute fisica e psicologica delle vittime. Sebbene l’infibulazione sia vietata in molti paesi, tra cui l’Italia, continua a essere diffusa in alcune regioni dell’Africa e dell’Asia.

In Italia, la legge punisce severamente l’infibulazione. La normativa di riferimento, la Legge 9 gennaio 2006, n. 7, prevede pene che vanno da 4 a 12 anni di reclusione per chi pratica questa mutilazione, con pene aumentate di un terzo se la vittima è minorenne. Recentemente, nel settembre 2021, a Piacenza un uomo è stato arrestato per aver sottoposto a infibulazione le sue due figlie.

Nel caso della bimba di Lecce, le forze dell’ordine stanno investigando sui legami familiari e sul contesto culturale in cui la bimba è cresciuta. Nel frattempo, la bambina rimane sotto osservazione in ospedale, mentre la Procura per i minori di Lecce continua le indagini per chiarire l’accaduto. Il caso ha suscitato preoccupazione e indignazione, evidenziando la necessità di combattere contro la pratica dell’infibulazione e proteggere i diritti delle minori.

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