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giovedì, 24 Aprile, 2025
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La variante Covid LP 81: sintomi e impatto sui contagi

Dopo la scoperta di un nuovo virus simile al Covid in Cina, l’attenzione si sposta sugli Stati Uniti, dove è emersa la variante LP.8.1, ora dominante e responsabile del 42% dei contagi. Questa variante, che derivate dalla JN.1, ha mostrato una diffusione significativa nei mesi invernali, coinvolgendo 23 Paesi. L’epidemiologo Massimo Ciccozzi dell’Università Campus Bio-Medico di Roma sottolinea che, nonostante l’aumento dei casi, non ci sono motivi principali per allarmarsi.

Secondo uno studio recente, la variante dominante LP.8.1 potrebbe essere meno infettiva rispetto alla JN.1, ma l’OMS avverte riguardo a una sua maggiore capacità di eludere la risposta immunitaria. Tuttavia, l’OMS garantisce che i vaccini attualmente disponibili rimangono efficaci contro malattie sintomatiche e gravi e non si prevede che questa variante aumenti il carico sui sistemi sanitari.

Con i sintomi che tendono sempre più ad assomigliare a quelli dell’influenza, come febbre alta, mal di gola e dolori articolari, la perdita di olfatto e gusto diventa meno comune. Anche nei bambini è stata segnalata la variante XBB.1.16, associata a congiuntiviti.

Ciccozzi spiega che i contagi non si traducono automaticamente in una maggiore pericolosità e che i sintomi rimangono simili a quelli influenzali. La necessità di fare un tampone è limitata a casi specifici, mentre i vaccini continuano a proteggere contro forme gravi di malattia. In sintesi, mentre il monitoraggio delle varianti è essenziale, la situazione attuale non giustifica allarmismi simili a quelli del passato.

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