Solo il 5% degli adulti italiani segue la dieta mediterranea, un regime alimentare sostenibile e salutare. La maggior parte degli italiani ha un’aderenza moderata, come emerge dall’indagine Arianna, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e pubblicata in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, il 16 ottobre, sulla rivista Frontiers in Nutrition.
La crescente distanza dai modelli alimentari tradizionali nelle popolazioni mediterranee, compresa quella italiana, è un tema attuale. Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari dell’ISS, sottolinea che l’aderenza alla dieta mediterranea sta diminuendo a causa dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione, portando a una transizione nutrizionale che favorisce l’occidentalizzazione delle abitudini alimentari.
La dieta mediterranea si basa su varietà e stagionalità, con un elevato consumo di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, olio d’oliva e frutta secca. Il regime prevede anche un consumo moderato di pesce, carne bianca e latticini, limitando invece la carne rossa e i dolci. Questo modello non è solo alimentare, ma coinvolge uno stile di vita che promuove convivialità e rispetto per il territorio e la biodiversità.
Il progetto Arianna ha coinvolto 3732 adulti, di cui l’87,7% erano donne. La maggior parte degli intervistati ha mostrato un’aderenza moderata alla dieta mediterranea, mentre solo il 5% ha riportato un’ottima aderenza. L’indagine ha rivelato che le donne e i giovani sotto i 40 anni tendono a seguire maggiormente la dieta mediterranea, mentre chi lavora a tempo pieno o parziale ha una scarsa aderenza, probabilmente a causa della mancanza di tempo per preparare pasti.
La Fao ha ricordato che 2,8 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a un’alimentazione adeguata. Il diritto al cibo, riconosciuto come un diritto umano fondamentale, richiede non solo sufficiente energia per la sopravvivenza, ma anche un’alimentazione sana e variegata.
Negli ultimi decenni, la malnutrizione ha assunto forme diverse, con un aumento della malnutrizione per eccesso che porta a patologie croniche, mentre la malnutrizione per difetto rimane un problema serio a livello globale. Infine, 1,6 miliardi di donne e bambini soffrono di “fame nascosta”, legata alla carenza di micronutrienti, che compromette la salute e il benessere.