Un terremoto di magnitudo 3.6 è stato registrato nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2023 in Friuli Venezia Giulia, con epicentro vicino ad Ampezzo, in provincia di Udine. La scossa principale si è verificata alle 2:42 e ha avuto una profondità di 7 chilometri, secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Il sisma è stato avvertito in tutto il Nord-ovest, estendendosi dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, e ha destato molti residenti dal sonno.
Dopo la scossa principale, circa due ore dopo, è seguita un’altra scossa di minore intensità, di magnitudo 2.8, registrata alle 4:47, con una profondità di 8 chilometri. Anche questa seconda scossa ha avuto il medesimo epicentro, situato tra i comuni di Ampezzo, Raveo e Socchieve, nella provincia di Udine.
Nonostante l’intensità del terremoto, al momento non sono stati segnalati danni a persone o cose. La popolazione ha avvertito un certo livello di allerta, ma fortunatamente non vi sono stati casi di feriti o danni strutturali rilevanti. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia continua a monitorare l’attività sismica nella zona.
Questi eventi sismici, sebbene di bassa magnitudo, ricordano l’importanza di essere preparati e informati sulle misure di sicurezza da adottare in caso di terremoti. Il Friuli Venezia Giulia è una regione storicamente soggetta a fenomeni sismici, pertanto è fondamentale che la popolazione sia consapevole e pronta a rispondere a tali emergenze.
In aggiunta, va notato che in altre parti del mondo si sono verificati eventi sismici significativi, come un terremoto di magnitudo 7.1 tra Tibet e Nepal, che ha causato numerosi morti e feriti, e un altro di magnitudo 7.3 che ha colpito Vanuatu, con danni ingenti a edifici e infrastrutture.
La situazione sismica globale evidenzia l’importanza della pianificazione e della preparazione in caso di terremoti, nonché la necessità di un monitoraggio costante delle attività sismiche in regioni vulnerabili.