Scontro tra studenti all’Università ‘La Sapienza’ di Roma ha avuto luogo nel pomeriggio durante le elezioni universitarie. Un gruppo di studenti di destra, identificati come membri di Azione Universitaria, si è radunato davanti alla facoltà di Giurisprudenza intonando cori. In risposta, alcuni esponenti dei collettivi di sinistra sono usciti dalla facoltà, portando a uno scontro tra i due gruppi.
Francesco Todde, presidente di Gioventù Nazionale Roma, ha denunciato quella che ha definito una “vile aggressione” da parte dei gruppi di sinistra, sostenendo che gran parte degli aggressori non fosse composta da studenti dell’ateneo. Ha evidenziato come l’attacco fosse sia verbale che fisico, affermando che tali atti di violenza e intimidazione sono inaccettabili. Todde ha anche sottolineato che questi episodi rappresentano un grave attacco alla libertà di espressione e alla partecipazione democratica, compromettendo la serenità della vita accademica.
Inoltre, ha espresso il suo disappunto verso l’Università e la sua rettrice, che, a suo avviso, continuano a legittimare la presenza di studenti di ideologia fascista all’interno del campus. I membri del collettivo ‘Cambiare Rotta Roma’ hanno condiviso un video su Instagram in cui si imponeva il messaggio di tenere lontani i “fascisti dall’università”, evidenziando il clima di tensione presente.
Questo episodio di violenza all’interno di una delle università più prestigiose d’Italia evidenzia come il dibattito politico e ideologico possa sfociare in scontri diretti, sollevando interrogativi sul rispetto dei valori di inclusione e libertà di espressione in ambienti accademici. La situazione mostra anche la fragilità dell’ambiente universitario, dove gli ideali di confronto e dialogo rischiano di essere soppiantati da atti di aggressione.
Le conseguenze di tali eventi potrebbero avere un impatto non solo sulla vita studentesca, ma anche sulla percezione dell’università stessa come luogo di apprendimento e crescita civile. La necessità di un dialogo costruttivo e di un ambiente sicuro per tutti gli studenti è più urgente che mai, affinché simili episodi non diventino la norma all’interno delle istituzioni educative.