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giovedì, 15 Maggio, 2025
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La risposta della famiglia Sula

Durante una partita di calcio tra Sangemini e Sporting Terni, un dirigente ha minacciato e insultato un’arbitra di 17 anni, riferendosi al femminicidio di Ilaria Sula. L’incidente è avvenuto nella pausa tra il primo e il secondo tempo, dopo che l’arbitra aveva espulso due giocatori dello Sporting Terni. Il dirigente ha raggiunto la giovane negli spogliatoi, dove ha iniziato a registrare con il telefono le sue minacce, affermando: “Devi fare la fine di Ilaria”.

Dopo essersi espresso in modo offensivo, ha dichiarato: “Eri da ammazzare da piccola” e ha fatto riferimento a un coltello. L’arbitra, dopo averlo espulso, ha dovuto affrontare ulteriori insulti da parte dell’uomo, il quale ha anche incitato gli altri genitori a protestare contro di lei. Nonostante l’espulsione, il dirigente è tornato all’impianto e ha continuato a deriderla.

Il giudice sportivo ha condannato il dirigente a una squalifica fino al 31 dicembre 2028. Un altro giocatore espulso ha mostrato comportamenti osceni dopo la sua espulsione, minacciando di lanciare gli scarpini e proferendo allusioni sessuali. La società Sporting Terni è stata multata di 500 euro.

I genitori di Ilaria Sula hanno commentato l’accaduto, sottolineando la gravità delle frasi pronunciate dal dirigente, affermando che tali parole “non meritano alcun commento”. La vicenda ha suscitato indignazione e ha evidenziato la necessità di affrontare il tema della violenza di genere anche negli ambienti sportivi.

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