Una ragazza di origine cinese è stata scoperta dopo 17 anni vissuti in un laboratorio clandestino per calzature nell’hinterland di Brescia, insieme alla madre. La polizia locale ha rinvenuto il loro nascondiglio angusto, dove vivevano isolati dal mondo esterno. La giovane non ha mai frequentato la scuola, né è stata visitata da un medico, e non ha ricevuto alcun tipo di assistenza sanitaria o educativa durante la sua infanzia.
La storia è emersa nel 2024, ma solo nel gennaio 2025 è stata riportata alla luce dai media. Secondo le prime indagini, il padre della ragazza avrebbe abbandonato la famiglia dopo la sua nascita, spingendo la madre a spostarsi tra varie località del nord Italia, compresi Rovigo e Padova, fino a stabilirsi in Lombardia. Durante questi anni, la madre e la figlia si sono trasferite di laboratorio in laboratorio, sempre vivendo nell’ombra e senza un’identità sociale conosciuta.
La registrazione della nascita della ragazza è l’unico documento che attesta la sua esistenza legale, custodito presso il Comune di Rovigo. Le autorità competenti ora stanno cercando di regolarizzare la sua posizione, considerando che ora ha raggiunto la maggiore età. In questo contesto, ci sono voci di una possibile offerta di lavoro per aiutarla a costruirsi un futuro. Tuttavia, non sono chiare le sorti della madre, che al momento è sotto indagine.
Questa vicenda ha sollevato preoccupazioni riguardo allo sfruttamento del lavoro nelle strutture abusive e ha riportato l’attenzione su problemi simili già emersi in passato. Ad esempio, nel 2022 nel Trevigiano, erano stati arrestati quattro adulti di nazionalità cinese per reati legati all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Gli operai coinvolti in tali attività spesso provengono da contesti vulnerabili e lavorano a condizioni disumane, con salari estremamente bassi.
La rivelazione della vita di questa giovane ragazza è un campanello d’allarme su situazioni di sfruttamento che potrebbero non essere isolate, sollecitando una riflessione sulle misure necessarie per proteggere le persone vulnerabili e combattere il lavoro nero e le condizioni di vita precarie.