Per la scenografia della Prima della Scala del 7 dicembre 2024, sono stati utilizzati 180 metri cubi di polistirolo per coprire un palcoscenico di 400 metri quadri. La realizzazione delle scene richiede in media dai due ai tre mesi. Costanzo Zanzarella, capo scenografo del Teatro alla Scala, descrive il lavoro del backstage come simile a un pit stop di Formula 1, con oltre 100 persone coinvolte per garantire cambi di scena fluidi. Il progetto è iniziato a luglio e la produzione vera e propria a settembre; circa 150 persone nei laboratori del teatro collaborano, ciascuna con competenze specifiche.
Ogni allestimento è considerato un prototipo che inizia da zero. I bozzetti creativi sono realizzati da registi e scenografi, i quali fornendo disegni tecnici aiutano a comprendere la costruzione delle scene e l’atmosfera desiderata. Dopo la creazione dei disegni tecnici, i reparti di falegnameria e meccanica realizzano strutture in legno e ferro, che vengono poi rivestite o dipinte. Una volta pronte, le scene vengono smontate e trasportate al teatro per essere ricostruite come un grande puzzle. Zanzarella ha iniziato a lavorare per la Prima nel 2021 con “Macbeth” e si sente particolarmente legato all’allestimento de “La Bohème” di Franco Zeffirelli, un’opera che ha segnato una svolta nella scenografia.
La Prima di quest’anno si concentrerà su “La forza del destino” di Giuseppe Verdi, caratterizzata da cambi di scena continui con un palco girevole che ruota di 360°. Zanzarella spiega che questa piattaforma ha un nucleo centrale e un anello esterno su cui i macchinisti cambiano scene e oggetti, creando ambientazioni in continuo mutamento. Ogni atto simboleggia un cambio di stagione, e il passaggio tra secondo e terzo atto comporta un cambiamento di scenografia complesso. Dietro le quinte, oltre 100 persone lavorano in perfetta sintonia, montando e smontando le scene rapidamente.
L’esperienza dei professionisti conferisce identità visiva alla produzione. Ogni reparto ha le proprie competenze e il lavoro di gruppo è essenziale per realizzare la visione creativa. Zanzarella ritiene che ogni spettacolo rappresenti una nuova sfida e un’opportunità per sperimentare, affrontando sempre imprevisti che stimolano la creatività.