Nel 2024, tracce di poliovirus sono state trovate nelle acque reflue di Finlandia, Germania, Polonia, Spagna e Regno Unito, portando l’OMS a dichiarare la poliomielite un’emergenza sanitaria pubblica dal 2014. La poliomielite attacca il sistema nervoso, causando paralisi, specialmente agli arti inferiori, e, nei casi più gravi, compromettendo funzioni vitali. Può essere trasmessa per via oro-fecale o aerea, colpendo principalmente i bambini, ma anche adulti. L’unico modo per prevenire la malattia è attraverso la vaccinazione.
Il poliovirus è stato identificato per la prima volta nel 1908, ma le grandi epidemie si sono verificate nel XX secolo, con numeri allarmanti negli anni ’50. La scoperta dei vaccini da parte di Salk e Sabin ha rappresentato una svolta decisiva. Il vaccino orale (OPV) di Sabin ha consentito la vaccinazione di massa, portando all’eradicazione in molte regioni, con gli USA che dichiarano la scomparsa della malattia nel 1979.
Tuttavia, la poliomielite non è mai scomparsa del tutto ed è ancora endemica in Pakistan e Afghanistan. Inoltre, casi di poliovirus derivato dal vaccino (cVDPV) sono emersi, aumentando i rischi di epidemie. Il ritrovamento del virus in Germania nel 2024 suggerisce una possibile trasmissione attiva in Europa. È cruciale mantenere un’alta copertura vaccinale e monitorare l’ambiente per prevenire focolai. La disinformazione e lo scetticismo nei confronti dei vaccini minacciano i progressi fatti, rendendo necessaria una vigilanza costante per proteggere la salute pubblica.