È iniziata oggi la 142esima sessione plenaria della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto, nota come Commissione di Venezia, che si riunisce quattro volte l’anno per discutere pareri su questioni importanti per gli stati membri del Consiglio d’Europa. Oggi e domani, la Commissione voterà su temi come il sistema giudiziario in Kosovo e l’espropriazione della proprietà in Armenia. È prevista una discussione critica su un parere riguardante le condizioni per cui una Corte costituzionale potrebbe invalidare elezioni.
Il dibattito coinvolge rappresentanti di 46 paesi europei e cinque stati osservatori, escludendo la Russia. La Commissione di Venezia è stata istituita 35 anni fa per assistere le nuove democrazie dell’Europa occidentale, ma oggi affronta la crescente diffusione di regimi autocratici. Cesare Pinelli, uno dei membri italiani della Commissione, sottolinea che i pareri hanno un importante valore pratico, specialmente in situazioni di conflitto tra istituzioni, come in Kosovo e Albania.
Le sfide maggiori nella redazione di pareri si presentano con paesi autocratici; tuttavia, il lavoro della Commissione è fondamentale per orientare i casi di democrazie in difficoltà. Il parere richiesto da Theodoros Rousopoulos, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, riguarda specificatamente la possibilità che una Corte possa annullare elezioni, un tema emerso dopo il recente caso in Romania.
Il parere afferma che l’annullamento è possibile ma solo in circostanze limitate. Sebbene questi elementi non possano diventare vincolanti, forniscono importanti spunti di riflessione. Pinelli avverte che eventuali emergenze geopolitiche potrebbero cambiare il contesto operativo della Commissione, rendendo necessaria una revisione delle norme vigenti.