Il tribunale del Riesame di Bologna ha ordinato la detenzione in carcere per Chiara Petrolini, una giovane di 21 anni accusata dell’omicidio di due neonati, i cui corpi sono stati rinvenuti sepolti nel giardino della sua abitazione a Traversetolo. Inizialmente agli arresti domiciliari, la ragazza ha visto cambiare la sua situazione dopo il ricorso presentato dalla Procura di Parma, che ha argomentato la necessità del carcere per la tutela delle esigenze cautelari legate al caso.
Il Riesame ha accolto l’appello della Procura, stabilendo che Chiara debba essere incarcerata per omicidio premeditato e per la soppressione dei cadaveri, incluso quello di un neonato partorito il 12 maggio 2023. Sebbene la misura di custodia cautelare sia stata immediatamente adottata, la sua esecuzione è stata sospesa in attesa delle motivazioni, che verranno depositate entro 45 giorni, e di un possibile ricorso in Cassazione. L’avvocato difensore, Nicola Tria, ha dichiarato di rispettare la decisione ma ha sottolineato che gli arresti domiciliari sarebbero stati sufficienti a garantire la custodia.
La decisione è stata presa dopo un’udienza del 15 ottobre, in cui la Procura ha ribadito la necessità di una misura più severa. Secondo l’accusa, la Petrolini avrebbe occultato entrambe le gravidanze e avrebbe agito con un piano premeditato per eliminare i neonati. Il giudice per le indagini preliminari aveva inizialmente optato per i domiciliari, ritenendo che il controllo da parte della famiglia fosse adeguato, ma la Procura ha contestato questa valutazione, suggerendo che i genitori non potessero sorvegliare correttamente i comportamenti della giovane.
La vicenda ha destato grande scalpore e preoccupazione nell’opinione pubblica. Il primo corpo è stato trovato nel giardino di casa nel corso di un’indagine agostana del 2024, seguito dal ritrovamento del secondo neonato. Entrambe le gravidanze erano state tenute segrete anche dall’ex fidanzato della Petrolini. Durante gli interrogatori, Chiara ha scelto di non rispondere alle domande degli inquirenti, mantenendo silenzio sulla questione. La situazione continua a rimanere sotto attenta osservazione mentre il caso evolve.